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Vedi Napoli e poi vai a Pozzuoli

Stefano Olivari 20/10/2022

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Il torneo ATP di Napoli è un disastro organizzativo che ha pochi precedenti in Italia, reso più doloroso dall’ottimo (per un 250) tabellone con Carreno Busta, Berrettini, Bautista Agut, Musetti, Fognini e tanti giovani da seguire con attenzione come Passaro, Nardi e Cobolli (tutti e tre già fuori, mentre scriviamo queste righe). Le cose sono andate male fin da subito, dagli allenamenti, quando il sintetico da poco montato dalla Mapei si è spaccato per le sollecitazioni dei giocatori: la colpa è stata data alla pioggia dei giorni precedenti (pessima anche come scusa, vista la quantità di tornei sul sintetico che si giocano all’aperto). E così le qualificazioni non si sono disputate al Circolo del tennis (foto tratta da Napoli Today) ma al Tennis club di Pozzuoli, con tutti i problemi logistici del caso per alberghi e allenamenti.

Sul merito tecnico della questione quasi tutti concordano: i campi (non quello dell’Arena sul lungomare, costruito per l’occasione) erano in terra battuta e sono stati ricoperti dal sintetico, poi dopo il disastro è stata posata la superficie su cui abbiamo appena visto Berrettini battere Carballes Baena, ma la situazione si è risolta soltanto di giorno e con il bel tempo perché a pomeriggio inoltrato e a maggior ragione di sera sale l’umidità e di scivola: è successo martedì sera a Nardi e Moutet, è successo ieri sera obbligando a chiudere il programma verso le 19.30, oggi non sappiamo. Il tutto in mezzo a tanti altri errori organizzativi, ed anche sfighe come la mancanza d’acqua all’hotel ufficiale del torneo (ne abbiamo letto sul Napolista) che ha impedito ad arbitri e giocatori di farsi la doccia.

Ma chi ha organizzato questo torneo? Il Tennis Club Napoli 1905, con la sponsorizzazione della Banca di Credito Popolare. Insomma, non il Comune, la Regione, l’Italia, la FITP (così purtroppo si chiama da 4 giorni la FIT, la P sta per Padel), ma un circolo privato che comunque da questi poteri è stato sostenuto (la presentazione del torneo è stata fatta dal sindaco Manfredi in Comune). Con l’idea, che rimane buona nonostante il fallimento concreto, di allestire l’Arena da 4000 posti sul lungomare per i match più importanti, più altri tre campi per il resto. Se tutto fosse andato bene avremmo visto tanti faccioni noti prendersi i meriti.

Diciamo in due righe ciò che volevamo dire già per Firenze: questo proliferare di torneini, cavalcando il boom di giocatori italiani di classe alta e media, sta sfuggendo di mano. Negli anni Settanta e Ottanta il popolo del tennis veniva sfamato con le esibizioni, adesso si ha la pretesa di avere un torneo di cui non importa niente nemmeno agli appassionati napoletani, che vogliono veder giocare soprattutto Berrettini, Musetti e Fognini. Colpa anche dell’ATP (che prudentemente ha dato una licenza soltanto annuale) e della sua bulimia. Poi questo non c’entra con gli errori della Mapei e degli organizzatori, o con l’interesse delle partite visto che stiamo già fremendo per Musetti-Djere. In conclusione: organizzate belle esibizioni, dando i soldi soltanto a quei quattro, risparmierete anche.

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