Valentino Rossi il più grande di sempre?

14 Novembre 2021 di Indiscreto

Con il decimo posto a Valencia la straordinaria carriera di Valentino Rossi si è conclusa, con qualche stagione di ritardo (ma ancora nel 2018, a 39 anni, era vicino al top) rispetto al miglior Valentino Rossi ma in maniera comunque dignitosa. Un ritardo che ha riguardato tanti campionissimi, da Coppi a Buffon, senza peraltro cancellare le loro imprese né rovinare la loro immagine. Una delle nostre poche idee è che chi può giocarsela sul campo faccia bene a farlo finché non lo buttano fuori, la vita senza obbiettivi del 99% delle persone si può sempre rimandare. La domanda del bar è adesso una: Valentino Rossi è il più grande sportivo italiano di sempre?

La discussione ha cittadinanza, perché Valentino ha generato un culto che va al di là dei 9 Mondiali nelle varie categorie e delle 115 gare vinte, un culto non solo dell’italiota da divano ma anche ben chiaro ai suoi avversari in pista. Detto questo, non crediamo che Rossi sia stato superiore a Giacomo Agostini e non per questioni wikipedistiche, ma perché Agostini è stato un grande non soltanto nel pur difficile ambiente del Motomondiale, ma in altri contesti (la vittoria di Daytona su Kenny Roberts forse l’impresa più pesante) ed in gare estreme come il Tourist Trophy, che ai tempi di Ago, va ricordato, valeva come GP di Gran Bretagna (!).

Insomma, se Valentino Rossi non è stato il più grande motociclista italiano di sempre (anche Agostini era un divo fuori dalle piste, fra l’altro, forse anche di più) non possiamo, per quel minimo di logica che ci rimane, considerarlo il più grande sportivo italiano di tutti i tempi. Tutto questo senza analizzare il peso specifico di Biaggi e Gibernau, perché ognuno batte gli avversari della propria epoca. Però non è strampalato trovargli un posto nei primi dieci, per l’impatto avuto sul pubblico generalista e per quello che ha vinto.

Nella nostra classifica che mescola sport e popolarità nella propria epoca i primi dieci sono Coppi (un mito qualsiasi dettaglio della sua vita), Tomba (l’unico a ritirarsi al momento giusto), Nuvolari, Pantani, Mennea, Pellegrini (l’unica donna sportiva diventata più importante del suo sport), Agostini, Bartali, Panatta mentre per il decimo posto Rossi se la gioca con Meazza (il primo vero divo del nostro calcio, parlando di campioni), Rivera, Pietrangeli, Benvenuti e pochissimi altri. Chiaramente una classifica di solo sport renderebbe onore ai Nadi e ai Mangiarotti della situazione, e in una di sola popolarità avrebbe spazio anche Carnera: in entrambi i campionati Rossi può dire la sua e la vera grandezza è questa, lo sport ha un valore soltanto per il valore che assume nelle nostre vite.

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