Valentino Rossi è finito

29 Marzo 2021 di Indiscreto

Valentino Rossi è finito. Il nostro terzo luogo comune da analizzare, dopo quelli relativi a Gerry Scotti e Fiorella Mannoia, solo casualmente arriva dopo il dodicesimo posto del quarantaduenne Rossi nel gran premio del Qatar con la sua Yamaha del team Petronas. Perché sentiamo questi discorsi da oltre dieci anni, fin da quando Rossi dopo il titolo del 2009 fu battuto dal compagno di squadra (per Rossi l’ultimo anno alla Yamaha prima del triste biennio Ducati) Lorenzo e anche da Dani Pedrosa, anche se quella stagione fu condizionata dal suo grave infortunio al Mugello.

Ovviamente lo scorrere del tempo per Rossi è stato sottolineato ancora di più dall’ascesa di Marquez, ma il punto non è che ci siano avversari più o meno forti quanto la differenza fra il Rossi di adesso e il Rossi che conquistò il Mondiale 2009, ultimo suo titolo. Il naturale declino di tutti, in tutti gli sport e anche in quasi tutte le professioni, è arrivato al suo punto più basso? Con l’amarezza della vittoria di Vinales con la Yamaha ufficiale che fino all’anno scorso era di Valentino e di un campionario di scuse che va dalle solite gomme ad un sempre imprecisabile ‘setting’.

Dal punto di vista di Rossi staremmo in moto fino a 70 anni, finché ci pagano e finché non corriamo più rischi dei tanti che già ci sono. Qui ci chiediamo perché i media ingenerino nel pubblico generalista false aspettative, in uno sport che ha bisogno vitale di riflessi, coraggio, scelta di tempo e incoscienza da giovani, come dimostrano anche tanti ritiri precocissimi di fuoriclasse, come quello di Stoner, o comunque in giovane età ricordando Spencer, Schwantz e altri. Valentino Rossi è finito? Tutto da asteriscare, perché negli sport individuali si viene giudicati finiti già da terzi o quarti del mondo, mentre in quelli di squadra si può vivere sul passato.

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