Vacanze di Natale, gli anni Ottanta da salvare (Auguri a Indiscreto e da Indiscreto)

24 Dicembre 2018 di Stefano Olivari

Il miglior augurio di Natale che possiamo fare agli amici di Indiscreto è quello di arrivare a sera e potersi guardare in pace per minimo la quarantesima volta ‘Vacanze di Natale’, l’originale. Da soli o con le poche persone con le quali si sta bene. Sarà la prima volta dopo la morte di Carlo Vanzina, avvenuta lo scorso luglio, ma non ci metteremo a fare i confronti con i film del genere che escono oggi: la capacità di cogliere lo spirito del tempo è una magia, impossibile da spiegare e quindi da replicare. Del capolavoro però ti accorgi subito e Vacanze di Natale non ha avuto bisogno dell’effetto nostalgia per diventare un film di culto: gli stessi protagonisti, da Christian De Sica a tutti gli altri, hanno raccontato di essersi resi conto al momento di cosa stesse accadendo e di come sarebbero cambiate per sempre le loro vite.

Noi lo capimmo il 26 dicembre 1983 all’Excelsior, in Galleria del Corso a Milano, uno dei tanti cinema che non esistono più e sono stati sostituiti da insulsi negozi monomarca, buoni giusto per lo struscio dei tamarri e acquisti da sciuretta. Una splendida doppietta, perché nello stesso pomeriggio vedemmo in un altro cinema (il President di Largo Augusto, anche lui defunto: qualche anno fa è stato sostituito da un negozio di arredamento), Sapore di Mare 2 – Un anno dopo, film che era già in giro da qualche settimana e che era stato prodotto in contrasto con i fratelli Vanzina che erano stati gli artefici del primo ma che erano passati alla Filmauro (Aurelio De Laurentiis, insomma) per la quale avrebbero girato appunto Vacanze di Natale e qualche anno dopo Yuppies. Di sicuro Vacanze di Natale ebbe subito un ottimo successo di pubblico e fu anche accolto positivamente della critica, in rapporto a quanto si scriveva in genere della commedia all’italiana: a volte il genio è compreso. Più che ripetere le battute che tutti conosciamo a memoria e che ci vengono in mente nei momenti più strani, ci piace ricordare la colonna sonora scelta dai Vanzina, che alla musica hanno sempre prestato grande attenzione ma che in quest’occasione hanno toccato le vette più alte: in ordine sparso Ancora, I Like Chopin, Grazie Roma, Mooonlight Shadow, Teorema, Nell’aria, Vita spericolata, Senza di me

Impossibile dire se ci commuovano di più le canzoni o il film, certo è che quello spirito leggero e ottimista è il vero patrimonio di chi è cresciuto negli anni Ottanta o li ha apprezzati attraverso You Tube. Stritolati fra anziani che sono andati in pensione a cinquant’anni e trentenni dalle aspettative troppo alte, malediciamo a volte quel periodo che ha contribuito a formare gran parte del nostro debito pubblico: era quella la bella politica che tanti giornalisti tromboni rimpiangono, un immenso reddito di cittadinanza non dichiarato da scaricare sulle spalle dei governi e soprattutto dei lavoratori italiani da metà anni Novanta in avanti. Basti ricordare un dato: in tutti gli anni dal 1992 ad oggi (tranne che nel 2009) l’Italia ha chiuso con un saldo primario (entrate meno spese meno interessi passivi sul debito) positivo. Traduzione: possiamo anche parlare male di Berlusconi, Prodi, Renzi e Conte, ma siamo stati rovinati dai politici ‘perbene’ della Prima Repubblica, quelli che citavano la Costituzione ogni cinque minuti e intanto pagavano i voti. Insomma, degli anni Ottanta cambieremmo molte cose ma di sicuro non Vacanze di Natale. E gli auguri sinceri valgono per tutti, a prescindere dal fatto che vi commuoviate ogni volta in cui vedete Karina Huff-Samantha. O Zartolin, a seconda dei gusti. “Castigo la straniera e vado a letto con Zartolin”: tutto sembrava possibile e sinceramente pensiamo che lo sia ancora.

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