V90 Cross Country, E 4Matic, XC, A7, 5008: station wagon nella nostra testa

26 Febbraio 2019 di Furio Fedele

Volvo V90 Cross Country ed XC, Mercedes E 4 Matic, Audi A7, BMW GT, Suzuki Ignis, Peugeot 5008, Renault Captur. Station wagon, familiare, berlina, monovolume… Di cosa diavolo, e sottolineiamo diavolo, stiamo parlando? Chi se le ricorda più queste definizioni da rivista, di quelle che consumavamo? A noi servono per scrivere un articolo, ma alla gente importano ormai pochissimo. Letteralmente, per quanto riguarda le capienti e spaziose «station», la definizione corretta era questa, presa da un polveroso dizionario: «Automobile con carrozzeria a due volumi, con bagagliaio particolarmente capiente e sviluppato in altezza, sedili posteriori ribaltabili e portellone posteriore». Sì, ma l’evoluzione della specie è stata spietata e radicale come spesso è accaduto e accade da quando il logorio del progresso moderno ha macinato e ricostruito il nostro presente. Mercedes e Volvo erano le più gettonate con le loro familiari che erano un’icona e adesso, pur custodite in garage, rappresentano un tesoretto per i collezionisti specializzati. La TE della casa di Stoccarda ha segnato un’epoca, così come la Polar del marchio svedese.

Audi A7 Sportback

RIVOLUZIONEAudi si è poi inserita di prepotenza, intuendo che andassero riviste e corrette forme e dimensioni. Tanto è vero che la A4 e A6 (a maggior ragione nella versione Allroad) hanno conquistato il mercato. A beneficio dei più giovani ricordiamo che la familiare spesso e volentieri negli Anni Settanta e Ottanta era una multiuso. Nei giorni feriali era un mezzo di lavoro, nel week-end l’utilizzo veniva esteso alla famiglia, allo sport e al tempo libero che all’epoca (ci ricordiamo anche questo) esisteva anche per gli adulti. Proprio Audi e Bmw, rispettivamente con la A7 e la GT, hanno ampliato la versatilità della loro gamma con un…ibrido. Ibrido inteso dal punto di vista stilistico, non di alimentazione. La «coda» della berlina è stata così trasformata in un portellone elegante e molto pratico. Capace di ampliare il bagagliaio rispetto alla 4 porte tradizionale, mantenendo una linea decisamente gradevole.

SUV & CROSSOVER – Ma in un mondo come quello delle auto, che «libero» lo è fin troppo (prototipi e novità si sprecano, una fantasia che a volte maschera l’assenza di una linea e di un’identità), cambi e scambi si susseguono senza soste. Basti pensare quanto tempo (oltre 30 anni) è trascorso da quando la Renault mise sul mercato l’Espace, avveniristico nonno di quelli che poi sarebbero stati battezzati monovolumi. Ma anche in questo caso la rapidità dell’evoluzione è stata intensa, quasi sconcertante. Monovolume sì, ma con linee sempre più nuove, intense, spesso eleganti. Il Suv ha esaurito di recente la sua crescita (in dimensioni) esponenziale per acquisire misure e pesi che, in taluni casi, (l’Ignis della Suzuki) sono degni di un’utilitaria. Il Crossover ha poi contribuito a rompere gli argini dell’indifferenza. Anche la prudente Peugeot si è sbilanciata in un settore dove ha subito sfondato con un tris d’assi: 2008, 3008 e 5008 sono ai vertici delle hit-parade del settore, nonostante siano stati partoriti ex-novo, senza radici troppo profonde. Anche Opel (che fa parte della famiglia Citroen-Peugeot) ha voluto sondare il terreno con i modelli Crossland e Grandland. Un’altra… sorella del colosso Psa, la Renault, si è avventurata da tempo in questa regione, con Captur e Kadjar.

Mercedes E 4Matic

NO WAGON? – Quindi le station wagon e le familiari che fine hanno fatto? Sì, ci sono, ci credono le grandi marche tedesche e la Volvo che, nonostante di sia convertita alla gamma XC (un riuscitissimo ibrido suv-crossover di alta gamma) mantiene con la linea V un feeling molto concreto con il settore station. La Cross Country V90 rappresenta il top che va a contrastare la Mercedes E 4Matic all terrain. C’è chi ci crede come la Peugeot, mentre i giapponesi si sono scatenati sui Crossover. Toyota ha puntato sullo storico Rav. Kia ha risposto con una gamma ibrida che, però, ha costi più accessibili. L’unica Casa giapponese che mantiene la sua tradizione sembra essere la Subaru. I modelli sono sempre gli stessi. Medesime linee ma, soprattutto, uguale affidabilità e tenuta sul mercato dell’usato. Tanto è vero che i clienti Subaru sono quelli che vantano la maggiore longevità dei propri mezzi, facendo…fatica a disfarsene.

LUXURY – Allora tutto cambiato, tutto da rifare? Parafrasando la storica frase di Gino Bartali c’è da credere che il mondo dell’auto sia in totale e definitiva evoluzione. Eppure c’è una categoria di auto (le limousine) che non conoscono crisi. Tanto è vero che il dilagante fenomeno dei N.C.C. (Noleggio con conducente) si affida come prima e più di prima alle maxi-berline. Eh, sì perchè chi ama la comodità e anche anche una sobria ostentazione non vuole rinunciare alla tradizione. Magari in garage hai una Ferrari, una Lamborghini o una Porsche. Ma in certe occasioni è meglio stare comodi e al sicuro. La cosidetta «auto blu» esiste ancora, insomma. Con meno sprechi (pubblici) e maggiore discrezione. Mercedes, Audi e Bmw sono i punti di riferimento. Ma anche la Maserati fa la sua bella figura. In definitiva, applicare al mercato di oggi le categorie di una volta è sbagliato, lo ribadiamo. Noi ci proviamo perché ci piace la sintesi e ci piace confrontare auto diverse, ma nel 2019 l’utilizzo prevale sulle questioni terminologiche. Anche la station wagon, come le merendine e la televisione, non è insomma più quella di una volta. È qualcosa che risiede soprattutto nella nostra testa, anche se qualche casa automobilistica continua ad usare questa definizione più vintage del vintage.

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