Udinese-Juventus, il biscotto di Pineda

15 Luglio 2020 di Indiscreto

Udinese-Juventus del 5 maggio 2002, una delle partite che assegnò lo scudetto alla Juventus allenata da Lippi (quella più famosa ovviamente fu la contemporanea Lazio-Inter), fu un biscotto in favore dei bianconeri? È quanto suggerisce Mauricio Pineda, difensore all’epoca all’Udinese, che in un’intervista alla Nacion (questo il link, il contenuto è abbastanza chiaro) ha raccontato, fra le altre cose, che quel giorno non volle scendere in campo avendo intuito che quella partita sarebbe stata finta.

L’ex difensore della nazionale argentina (argento alle Olimpiadi di Atlanta e titolare al Mondiale 1998, fra l’altro), di solito schierato sulla sinistra, dopo una prima parte di stagione da riserva era diventato titolare fisso della squadra allenata da Gian Piero Ventura, fra le altre cose grande amico di Lippi che infatti anni dopo l’avrebbe scelto per la Nazionale, da una lista che comprendeva anche Montella e De Biasi, non proprio Happel e Michels. Giocò discretamente, Pineda, anche se è rimasto nella memoria degli italiani soprattutto per il gol subito da Ronaldo quattro anni prima, visto che per pochi minuti aveva giocato in porta dopo l’espulsione di Turci.

In realtà Pineda alla Nacion ha lanciato accuse generiche (“No quería hacer papelones”, cioè “Non volevo fare brutte figure”) ed aveva soltanto annusato un’aria in realtà non troppo difficile da annusare. Fatto sta che il 2-0 per la Juventus si materializzò dopo 11 minuti, aumentando quindi la pressione sull’Inter (che comunque giocava contro una Lazio dimezzata).

La vera domanda è questa: quanti media italiani manderanno un inviato nella bellissima tenuta agricola di Pineda (totalmente uscito dal calcio e non intenzionato a rientrarci) a Santo Tomé per chiedergli un chiarimento riguardo a queste accuse? Noi come Indiscreto non abbiamo i soldi nemmeno per arrivare alla Malpensa, ma qualcuno l’investimento potrebbe farlo.

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