Tutto per un portiere

30 Aprile 2011 di Igor Lario Novo

di Igor Lario Novo
Il ruolo più importante nell’hockey su ghiaccio e le sue peculiarità: equipaggiamento, impiego, posizione. Intanto il Mondiale è iniziato, con una sconfitta russa…

Goalkeepers in. 20. Yevgeni Nabokov (RUS), 44. Dennis Endras (GER). Inizia sempre così la cronaca di una partita di hockey. La prima cosa da sapere, la più importante, è il nome del portiere. Perché quello del portiere è di gran lunga il ruolo più determinante in questo sport. Una squadra di hockey con un discreto cecchino e con un buon portiere può fare molta strada, spesso più di avversarie con un organico superiore. L’esempio che ci viene d’istinto (giusto perché eravamo lì) è Canada-Svizzera 0 a 2, ai Giochi di Torino 2006. Martin Gerber (che vinse proprio quell’anno la Stanley Cup NHL con i Carolina Hurricanes) parò il possibile e l’impossibile. E permise a Paul DiPietro (36enne canadese naturalizzato, che aveva vinto la NHL nel 1993 con i Canadiens) di infilare una doppietta storica (per la Svizzera e per il Canada, ma per motivi diversi).
Il portiere deve avere un equipaggiamento particolare.
Pattini più bassi e con la lama piatta. Bastone con lama larga fino a metà e oltre l’impugnatura e di solito dritta (mentre è curvata quella dei giocatori di movimento). Due guanti diversi, un blocker e un catcher in stile baseball. Gambali, che i giocatori di movimento non hanno. Corazza: a differenza di quella dei compagni di movimento quella del portiere è letteralmente una corazza. Maschera: copre il viso completamente e di solito ha una mentoniera per proteggere il collo. Tutto è diverso per il portiere. E tutto questo equipaggiamento ne limita la mobilità. Per questo gli avversari tentano in tutti i modi di stuzzicarlo e i compagni lo difendono anche dal minimo accenno di carica. Perchè anche solo un centimetro fuori posizione può essere fatale. E non è un caso che molte bagarre (risse) nascano proprio da attacchi diretti o indiretti al portiere.
Il goalie è anche l’unico giocatore di una squadra che è sul ghiaccio per tutta la partita.
Mentre i giocatori di movimento fanno (semplificando un po’) mediamente turni di ghiaccio e riposo di 1 e 3 minuti, lui deve rimanere concentrato e reattivo per opporsi a dischi che viaggiano facilmente a 150 km l’ora.  E che possono arrivare in rapidissima successione. È sicuramente l’uomo più stressato in rosa. In National Hockey League, per esempio, un portiere di qualità gioca tranquillamente tra le 60 e le 70 partite nella sola stagione regolare. Moltiplicate per 60 minuti effettivi e per una media di 30 tiri a partita nello specchio della porta. Quando la sua performance non è adeguata gli allenatori lo sostituiscono quasi sempre a partita in corso (evento mai bello, ma necessario). Di solito è una questione di concentrazione. Il grande impegno psicofisico necessario per sostenere il ruolo ha tradito più di un grande.
Quanto sia delicato il ruolo del portiere lo dicono poi anche la storia, le statistiche e alcune vicende particolari di questo sport.
Sia in NHL che in KHL si apprezzano molti portieri stranieri (le scuole più prolifiche e più apprezzate in questi ultimi anni sono indubbiamente quella finlandese e quella svizzera). E mentre i canadesi hanno sempre un movimento sufficiente per rimpiazzare i vecchi talenti con i nuovi, in Russia c’è una crisi portieri che dura ormai da anni e si sta cronicizzando. Non è un caso che appena nominato capo allenatore della sua Nazionale Slava Bykov si sia adoperato per portare Yevgeni Nabokov (russo nato in Kazakhstan e già nazionale kazako nel 1994) nei ranghi della sbornaya. Questo perché nessuno dei portieri a disposizione lo soddisfaceva. Operazione riuscita. Slava Bykov ha inoltre preteso (e ottenuto) precise norme per limitare l’uso di portieri stranieri nella Kontinental Hockey League (KHL). Per incentivare la crescita di portieri russi.
Per quel che riguarda i portieri al Mondiale in Slovacchia, ci sono nomi interessanti 
anche se alcuni tra i migliori si stanno ancora giocando i playoff NHL o non hanno risposto alle convocazioni per sfinimento. Delle nazionali “minori” ci sono sempre piaciuti Cristobal Huet (Francia) e Andrei Mezin (Bielorussia). Per quel che riguarda le compagini “maggiori”, secondo noi i russi rimpiazzeranno presto Evgeny Nabokov (attualmente senza squadra) con Konstantin Barulin (Atlant Mytischi, KHL, miglior portiere russo, 4° in assoluto). I canadesi (squadra molto giovane) si sono portati James Reimer (Toronto Maple Leafs, NHL, 28° in stagione regolare) e Devan Dubnyk (ma il roster dei canuck non è completo e possono aggragare un escluso dalla NHL al volo).
I cechi sono molto ben messi. Ondřej Pavelec (Atlanta Thrashers, NHL, 26°) e Jakub Stepanek (SKA San Pietroburgo, KHL, 7°). Gli svedesi (sulla carta la coppia migliore) possono contare su Erik Ersberg (Salavat Yulaev di Ufa, KHL, fresco campione, 3°). E sul bravissimo Viktor Fasth (AIK IF Stoccolma). La Svizzera ha in Leonardo Genoni (HC Davos) il suo uomo migliore.  Per il debutto è stato scelto Tobias Stephan (HC Ginevra Servette), ma non può essere una scelta definitiva (non crediamo). I finlandesi ci permetteranno di ammirare Petri Vehanen (Ak Bars Kazan, KHL, 2°). Gli Stati Uniti ritrovano Al Montoya (New York Islanders, NHL, che stanno facendo di tutto per rimpiazzarlo proprio con Evgeny Nabokov, che però vuole andare ai Red Wings). Non è il miglior portiere del mondo, ma in giornata può essere insuperabile e ha comunque esperienza e ottime prestazioni con la nazionale ai mondiali. Finiamo con i padroni di casa. La Slovacchia schiera l’ottimo Jaroslav Halák (St. Louis Blues, NHL, 18°), con Ján Lašák (Jokerit Helsinki) di rincalzo. 
Chiudiamo con i finali di ieri: Russia 0-Germania 2 (Slava Bykov è uscito nero di rabbia), Svizzera 1- Francia 0 (ai supplementari), Slovacchia 3-Slovenia 1, Bielorussia 1-Canada 4. Curiosità (fonte RSI): la Federazione francese ha confuso Kosice (Slovacchia) con Cracovia (Polonia) e ha prenotato un volo per la Nazionale verso la città polacca. Giunta a destinazione, la delegazione transalpina si è accorta dell’errore e ha dovuto noleggiare un bus per recarsi nella località slovacca, situata a 300 km di distanza. Note: 1) Le statistiche si riferiscono alle stagioni regolari appena concluse. 2) I roster non sono tutti completi e potrebbero subire modfiche in base all’andamento dei play off NHL.

Igor Lario Novo
(in esclusiva per Indiscreto)
Share this article