Tutti in Siberia

15 Febbraio 2008 di Stefano Olivari

Voti a perdere di Oscar Eleni dalla base gelida dei monti Dzugdur, Siberia, dove saranno costretti ai lavori forzati sul campo di ghiaccio i giocatori della Lottomatica Roma dopo quello che hanno combinato a Mosca, in casa del divino Messina che alle telecronache lecca lecca sembra sempre un molosso pronto a morsicare quando le cose vanno male, come se gli altri allenatori, davanti alle porcate variate annusassero inalatori alla menta. La verità è che il Messina cattivo lo vedi in allenamento, nella partita, purtroppo, i giocatori sono animali irrazionali che ascoltano pochissimo quando pensano di avere una scusa. Nel campo di addestramento per la rieducazione al lago Bajkar, sempre Siberia, sono attesi invece i comici arbitri della partita che Roma ha perduto contro il CSKA, scandalosi al punto che l’unico inviato non si è accorto di nulla, figurarsi quelli che parlavano dal tubo. Punizione meritata per Gelsomino Repesa che deve avere qualcosa di speciale se lo masticano in Italia, se lo conciano per le feste in Europa. Certo il tipo dovrà anche farsi qualche esame di coscienza. Non esiste allenatore che abbia perduto tante partite che sembravano vinte, dall’europeo in Spagna con la Croazia, partendo, magari, dal doppio supplementare con Siena dell’anno scorso, non esiste tecnico che abbia fatto impazzire i suoi tifosi come l’orco Shrek battendo chi sembrava inattaccabile: la Spagna, Siena a Siena, Panathinaikos. Per Repesa unica consolazione che nel campo di rieducazione potrà portarsi dietro Ugo di Rivabella con la scorta di vivande, di video, di amici che non ne possono più di questa isola a spicchi dove un tempo celebravano i Longobardi che a cadenze fisse vengono squalificati per tentativi di aggressione agli arbitri, che troviamo al centro della cronaca soltanto per quello che si vede, lasciando perdere quello che sembra invisibile come direbbero tanti dimissionari spontanei dalla società di Scafati.
Non trattabile per indecenza di argomenti a favore il caso Armani in vendita come se fosse un tappeto, almeno così dicono i fedelissimi che hanno fatto l’annuncio cercando di far capire il Corbelli pensiero. Non spiegabile tutto il nervosismo di Siena: erano bellissimi, hanno fatto record, hanno incantato, ma erano anche uomini con pesanti carichi sulle spalle. Hanno avuto la flessione del freddo, la crisi per i troppi infortuni. Chi li ammirava ha negato, almeno tre volte, che fossero i più forti, mentre perdevano qualche partita in campionato, quando sono stati eliminati dalla coppa Italia. Ma quelli, gli ammiratori da carro del vincitore, sono sempre stati malattia per chi pensava di conquistarli spiegando cosa nasce da un gioco corna. Meglio camminare ai Banchi di sotto.
Pagelle al sapore di mela cotogna:
10 A Sydney JOHNSON, ex straniero di Gorizia, Reggio Calabria, Milano, Siena, Avellino, allenatore di Princeton, dopo aver fatto l’assistente a Georgetown, perché fra i maestri che lo hanno aiutato a migliorare ha messo anche Luca Dalmonte, la sua guida quando era fra i lupi d’Irpinia, l’uomo che oggi deve resistere alla bufera di Cantù dove i Corrado hanno quasi deciso di abbandonare davvero.
9 A Manu GINOBILI per il suo furore agonistico che incanta persino Duncan, che sconvolge persino Popovich, che fa inchinare persino Lebron James. Felici di averlo avuto fra noi.
8 Al VACIRCA di Capo d’Orlando perché nell’operazione Diener fatta dal suo presidente ha cercato di vedere soltanto le cose positive. Se ci fossero state anche quelle negative le avrebbe nascoste perché a lui vogliono bene quasi tutti e quindi può permettersi l’operazione santa Rosalia senza l’indignazione di chi vede il campionato un po’ falsato da certe trattative.
7 Al Valerio BIANCHINI che vorrebbe bere cicuta per aver nascosto troppo a lungo questo basket che corrompe i giovani, per aver ammesso che la gente di Varese ha ragione a sentirsi delusa visto che i risultati non vengono. Onesto davanti al plotone che aspetta di metterlo al muro, preparando il carro per far entrare in città il nuovo tecnico, al momento candidato numero uno Meo Sacchetti ammesso che abbia voglia di lasciare il mare.
6 A Mario DE SISTI, il carissimo Bugia, l’allenatore più divertente del mondo nelle estati di preparazione, perché abbiamo scoperto che questo classe 1941 fatica ancora e insegna basket a Nyon, in Svizzera, dopo averlo fatto per le ragazze di Ferrara, per le squadre di serie A da Udine a Venezia, passando per Treviso, Gorizia, Roma e la coppa,Trieste, Livorno e Napoli.
5 A David STERN, l’uomo che guida la NBA con pugno di ferro e guanto di velluto, facendo guadagnare gli associati, perché questa idea di avere, in futuro, cinque squadre europee per la NBA, una anche italiana, ha scatenato la fantasia di chi non avendo neppure una zucca da trasformare in carrozza pensa di aver pulito già troppi piatti in questa Lega italiana che continua a vedere cose che loro, gli americani, non immaginano neppure.
4 Al sottoscritto per non aver urlato indignazione vedendo che in coppa Italia alcuni colleghi erano stati lasciati fuori senza accredito, senza una logica spiegazione. Quattro da dividere con il collettivo perché non ci sembra proprio che qualcuno abbia fatto una piega. Certo quello di SB che ci ha descritto come giornalista di lungo corso, solo questo?, meritava di stare fuori.
3 A Zoran SAVIC che ha mandato a casa il suo amico Dusko IVANOVIC proprio nel giorno d’esordio del Barcellona nella seconda fase dell’Eurolega. Ora tutti sanno chi sarà il sostituto, perché Messina gusta molto ai blaugrana, ma in questo modo ci fa capire con troppa facilità cosa sta succedendo al CSKA e invece volevamo essere portati per mano da chi riconosce sempre il cuore di un capitano dentro una squadra, basta che sia il capitano e non il vice.
2 A Matteo BONICIOLLI e Tonino ZORZI, la coppia più bella del mondo, vincitori della coppa Italia, se non metteranno via tutti i ritagli nei giorni dell’oro perché vedrete che, prima o poi, salteranno fuori quelli che il basket ad Avellino, ma anche in Italia, lo avevano inventato prima. Se ci fate caso si racconta del Boniciolli sulla porta d’uscita dopo la fortuna del ripescaggio, nessuno che abbia ricordato, anche soltanto di sfuggita, la cavalcata con Udine, prima che Snaidero ascoltasse i ser Biss e decidesse di prendere a calci il progetto costruito con pazienza dal suo allenatore filosofo, uno che si alzava alle sei per allenare i ragazzini del vivaio.
1 Al povero CORRADO, presidente di Lega per la salvezza davanti allo sfascio, se non cercherà di spiegare con parole semplici che non poteva esserci complotto anti Virtus per la finale in una coppa Italia dove i legaioli erano tutti confinati vicino al dispensatore di pop corn, intenti a trovare il sale per dimostrare che erano a Bologna-Casalecchio per fare qualcosa d’importante.
0 A Carlton MYERS che si è sentito stanco e vecchio dopo la sconfitta nella semifinale di coppa Italia perché non accettiamo che se ne vada dal basket nella stessa stagione di Pozzecco. Un libro di memorie all’anno ci basta ed avanza, poi non è vero che è vecchio, vedendolo sembra sempre lui come direbbero i tifosi fedeli, certo doveva essere stanco cercando di capire cosa passava nella testa dei santi bevitori che battendo Siena hanno salvato una stagione, dato un senso al sacrificio di Pino Sacripanti che se ci ragiona sa benissimo cosa pretendere prima di cominciare nuove corse.

Oscar Eleni
Fonte: www.settimanasportiva.it

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