Tre canzoni di Miguel Bosè

21 Maggio 2023 di Indiscreto

Di recente si è parlato di Miguel Bosé più per le sue vicende private che per la sua musica, ma questo non toglie che il cantante figlio di due leggende come Lucia Bosé e Dominguin abbia da più di quaranta anni enorme successo sia con la sua anima spagnola sia con quella italiana. Una carriera che fin dall’inizio è andata di pari passo con quella cinematografica e televisiva e con le sue prese di posizione su tanti temi, dall’omosessualità ai vaccini. È ovviamente con i suoi grandi successi del periodo italiano, per lo meno con i tre oggi più ascoltati su Spotify, che partecipa al sempre più seguito e discusso Festival di Indiscreto.

Quando nel 1980 Miguel Bosé pubblica Ti amerò, clamoroso lato B della clamorosa Olympic Games (scritta con Toto Cutugno), è già un artista affermato, che dopo la Spagna ha conquistato l’Italia con Anna e Super Superman. La romantica Ti amerò è un successo immediato, che nel tempo crescerà ancora di più e verrà rivisitata più volte, la più famosa nel 2007 duettando con Laura Pausini. “Nel silenzio di un segreto, ti amerò – Sconfinando nel proibito, ti amerò – Come io sarò capace – Come so che più ti piace – Cominciando dal finito, ti amerò“.

Un vero inno generazionale è Bravi ragazzi, del 1982, con cui vince il Festivalbar a pari merito con la Non sono una signora di Loredana Berté: la sua seconda vittoria nella manifestazione, dopo quella ottenuta con Olympic Games. È il punto più alto del Miguel Bosé con l’immagine del bravo ragazzo, prima di diventare un’icona della trasgressione o comunque di essere più vero. Un testo clamoroso: “Bravi ragazzi siamo, amici miei – Tutti poeti noi del ’56 – A spasso in un mondo che si dà via – La vita è solo acrobazia – Camminiamo sul filo, nel cielo – A più di cento metri dall’asfalto – Siamo un punto là in alto – Bandiere nel vento di città“.

Dopo l’album Milano-Madrid, quello con la copertina di Andy Warhol, del 1983 inizia per Miguel Bosé una fase di declino in Italia ed in parte anche in Spagna, unita al tentativo di conquistare il mercato anglosassone: missione quasi impossibile, per un cantante latino che non ‘faccia’ il cantante latino. Il suo ritorno alla grande in Italia è del 1994, con Se tu non torni, versione italiana di Si tù no vuelves, con cui domina l’estate vincendo per la terza volta il Festivalbar. Anche questo un brano coverizzato da tantissimi, ultimo vero grandissimo successo di un artista eclettico, amato da più generazioni.

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