Tre canzoni di Lucio Battisti

23 Novembre 2022 di Indiscreto

Le rigide regole del Festival di Indiscreto, cioè per ogni artista la scelta fra le tre canzoni più ascoltate su Spotify al momento della pubblicazione del post, sembrano fatte apposta per Lucio Battisti. Impossibile scegliere le sue 3 canzoni migliori, impossibile anche allargandosi a 30. Di certo il più famoso cantautore italiano ha avuto tante anime musicali, sopravvivendo alla popolarità dei primi anni Settanta e andando lui stesso oltre il ‘battistismo’ negli album scritti con Pasquale Panella, dopo la rottura con Mogol. Antidivo e quindi in ultima analisi divo, Lucio Battisti è morto nel 1998 ma è ancora un personaggio del presente. Inimitabile anche come interprete, a meno di fare il karaoke da villaggio vacanze.

Si parte dal 1971 e da La canzone del sole, scritta da Lucio Battisti con il testo di Mogol, non inserita in alcun album ed uno dei singoli di maggior successo della coppia. Musicalmente semplice, quindi geniale, è basata su tre accordi e quasi chiunque abbia un minimo di volontà e due mani può eseguirla con la chitarra. Racconta dell’incontro un po’ amaro fra un uomo e una donna che si erano conosciuti tanti anni prima da bambini: “Cosa vuol dir sono una donna ormai – Ma quante braccia ti hanno stretto, tu lo sai – Per diventar quel che sei – Che importa tanto tu non me lo dirai – Purtroppo”. Infinite le cover, a partire da quelle degli amici Formula 3.

L’anno dopo arriva Il mio canto libero, che dà il nome all’omonimo album scritto da Battisti e Mogol: è l’ultima canzone del lato B, per esprimersi come nel 1972. Per il testo Mogol si ispirò a sé stesso, che dopo la separazione dalla moglie era andato a vivere in campagna. Enorme successo di vendite fin da subito, Battisti la eseguì in più lingue, all’inseguimento di un successo internazionale che in Europa in parte avrebbe avuto ma in America no (nonostante l’operazione Images). Eppure i più attenti nel mondo anglosassone, fra questi David Bowie, lo tenevano in grande considerazione. Certo a un cantante italiano all’estero conviene fare ‘l’italiano’ cosa che Battisti ha sempre evitato, almeno consapevolmente.

La collaborazione fra Battisti e Mogol si chiuse all’inizio del 1980, con l’album Una giornata uggiosa, la cui canzone più famosa è Con il nastro rosa. Ultima canzone dell’ultimo album insieme, dunque, con quel “Lo scopriremo solo vivendo” che sarà usato anche fra cento anni. Tutti i dubbi di un uomo che sta per sposarsi o comunque per cambiare vita. Battisti avrebbe invece cambiato soltanto musica, prima buttandosi su una sorta di new wave all’italiana e poi, dopo l’incontro con Pasquale Panella, andando avanti sulla strada dell’elettronica e della ricerca. Il Battisti degli anni Ottanta e Novanta avrebbe diviso critica e fan, come soltanto i fuoriclasse possono fare.

Quale canzone di Lucio Battisti preferite, fra le tre più ascoltate su Spotify?

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