Tre canzoni di Gino Paoli
25 Gennaio 2022
di Indiscreto
Nel nostro Festival della Canzone ci sono in gara anche i grandi cantautori sentimentali, con i brani scelti in base alla popolarità su Spotify. Nel caso di Gino Paoli, scuola genovese e considerato un nome fondamentale della musica italiana, i tre brani più ascoltati sono tutti del suo primo periodo, quello degli anni Sessanta per intenderci: Il cielo in una stanza (1961), Senza fine (1961) e Sapore di sale (1963). Di lui abbiamo scritto di recente su Indiscreto, focalizzandoci sul suo album di grande successo del 1991.
Tornando ai tre brani in gara, bisogna dire che tutti hanno conquistato grande popolarità anche grazie a celebri cover (da Ornella Vanoni a Mina), ma che sono anche di diritto riconoscibili come canzoni di Gino Paoli e del suo repertorio, ispirate musicalmente da quanto arrivava dalla Francia, ossia in un’epoca in cui non erano solo gli anglo-americani a insegnare qualcosa, o meglio ad avere visibilità e promozione.
Polemiche a parte, fondamentali sono i testi di Gino Paoli, dalla ‘Armonica che sembra un organo che vibra’ al ‘Tu per me’ de Il cielo in una stanza al ‘Sei luna e stelle’ di Senza fine fino al ‘Tempo dei giorni che passano pigri’ di Sapore di sale. Quest’ultima tra l’altro canzone ispiratrice di uno dei film più amati da Indiscreto.
Ma adesso a voi la parola. Tra queste tre canzoni di Gino Paoli quale scegliete? Votate, con il vantaggio che a differenza del televoto di Sanremo non vi costa nulla, e commentate segnalando anche quali invece avrebbero dovuto essere incluse in una triade ideale. Per conoscere i risultati aggiornati e sapere quando votare per le prossime canzoni seguiteci anche su Facebook.
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