Tokyo 2020, la fiamma della Osaka

Pensierini sulla giornata olimpica di venerdì 23 luglio: Osaka emozionante, complotto contro Hussein, tedeschi arcobaleno, un genio algerino, USA No Vax e l'arma della Fiamingo

23 Luglio 2021 di Stefano Olivari

Cerimonia inaugurale sobria, molti dicono per il Covid e noi ci aggiungeremmo anche il fatto che il Giappone è, nell’immaginario di noi che giapponesi non siamo, il paese meno tamarro del mondo. La Osaka che accende il braciere non ha dato esattamente le stesse emozioni del Muhammad Ali di Atlanta, ma è un’immagine che resterà.

Quando leggiamo ‘positivo’ ormai non pensiamo più al doping, eppure ci si dopa ancora. I primi squalificati dell’atletica sono lo svizzero Hussein, 400 ostacoli (è stato anche campione d’Europa), fuori 9 mesi, ed il marciatore sudafricano Shange, per lui 4 anni di stop. Chissà se li vedremo a Sanremo spiegare ad Amadeus il complotto ai loro danni.

La capitana della nazionale tedesca di hockey, Nike Lorenz, potrà indossare la fascia arcobaleno, proprio come Neuer agli Europei. Come al solito tutti siamo per la libertà di espressione soltanto quando siamo d’accordo con i concetti espressi, e la solidarietà al mondo LGBTQ+ (magari abbiamo dimenticato qualcosa) è per noi fra questi. Ma se un atleta volesse manifestare solidarietà a Breivik o al terrorismo islamico? Già il BLM si presta a mille sfumature: siamo più sensibili alla violenza contro un sospetto delinquente, anche innocente, o a quella da cui ci preserva la polizia? Bach ha aperto una porta in cui si infileranno in troppi, con l’equivoco che esistano temi non divisivi. Ma lo è anche il contratto di Tonali.

A proposito, film già visto quello del judoka algerino Fethi Nourine che si è ritirato dai Giochi perché superando il primo turno avrebbe in teoria potuto incontrare un avversario israeliano. E se tutto il mondo si rifiutasse di competere contro i cinesi, dopo quello che ci hanno regalato negli ultimi due anni? Tutto questo è per dire che ‘Non si parla di politica’ è sui campi sportivi una frase ipocrita ma necessaria.

Ci ha impressionato apprendere dal responsabile medico della nazionale USA, Jonathan Finnoff, che il 17% degli atleti statunitensi non sia vaccinato. Perché uno vaccinato dovrebbe accettare di competere con loro, specialmente negli sport di contatto? Vi piacerebbe fare la lotta greco-romana con un lebbroso o contendere un rimbalzo ad uno con la peste? Tutto questo senza mitizzare le vaccinazioni, è solo la logica della convivenza.

Parte il torneo della spada femminile e su tutti i media si sprecano le foto di Rossella Fiamingo in costume. Poi a medaglia vinta ci si lamenta che la scherma abbia meno spazio del calcio, ma non è colpa di nessuno se il culo, non solo femminile, vende più della spada. L’importante è che quegli stessi media non facciano poi pistolotti sul sessismo.

Share this article
TAGS