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Cucina

Temakinho, uramaki con Jobim

Stefano Olivari 03/05/2018

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I ristoranti giapponesi e quelli brasiliani hanno avuto a Milano i loro anni d’oro, in un passato nemmeno tanto recente, prima di diventare meno impostati e in certi casi addirittura fondersi. Un incontro che nasce dalla grande e spesso drammatica storia, vista l’emigrazione giapponese in Brasile nei primi decenni del Novecento, ma anche dal banale marketing visto che si parla di due culture che difficilmente da noi ispirano sentimenti negativi. Mai conosciuto un italiano che detesti il Giappone o il Brasile… Uno di questi casi di fusione, davvero di successo, è quello del Temakinho: catena presente con i suoi ristoranti anche a Roma, Londra e Ibiza. A Milano il Temakinho lo si può al momento trovare a Brera, sui Navigli e in zona Cadorna, il cosiddetto Temakinho Magenta: il nostro ‘Pagando il conto’ si riferisce proprio a quest’ultimo.

Il primo impatto è un po’ freddo: senza prenotazione non si trova posto nemmeno nelle serate più morte, ma non si accettano prenotazioni telefoniche. Si deve quindi andare sul sito e prenotarsi da soli il proprio tavolo e il proprio slot di tempo: c’è infatti un orario di inizio ed anche uno di fine, di solito un’ora e tre quarti dopo. Al di là del fatto che dopo un’ora e tre quarti ce ne vorremmo andare anche dalla finale dei Mondiali, questa tensione di avere un orario limite non è positiva. Sarà internazionale, newyorkese, tutto quello che volete, ma in un locale non si va per nutrirsi e poi tornare subito a casa. Se no preferiamo direttamente i Tuc davanti alla Champions… Il discorso web, ma non solo quello, porta ad una selezione in base all’età: rari i vecchi (come negli anni Ottanta consideriamo vecchio chi ha più di 40 anni, quindi anche noi stessi), dominanti i trentenni, pochi i giovanissimi perché l’ambiente tranquillo e le luci soffuse non fanno ancora per loro.

Detto questo, il posto è molto bello a qualsiasi ora. Frequentato a pranzo, ideale per l’aperitivo ma anche per una cena modulabile, con la stessa filosofia spagnola delle tapas (si ordina quello che ci pare, senza una consecutività ‘giusta’), riteniamo un dovere prenotare nella sala in basso, quella con la musica dal vivo dalle otto di ogni sera. Con la musica nei ristoranti abbiano da sempre però un problema: ascoltarla mentre mangiamo ci sembra una mancanza di rispetto nei confronti dei musicisti (non mentre beviamo, però, non sappiamo perché). Ma l’ambiente del Temakinho, decisamente più brasiliano che giapponese, fa cadere questa inibizione e pensare che i ragazzi sul palco stiano lavorando, ben contenti di farlo visto che l’alternativa non era probabilmente un concerto al Maracanà. Scelte musicali ovviamente mainstream, dall’immenso Jobim in giù, ma ci hanno detto che in qualche serata la Bossa nova lascia spazio ad altre derivazioni jazz. Bene.

Inutile spiegare le caratteristiche europeizzate della cucina brasiliana e giapponese: il Temakinho con lo chef Gustavo Dore Vieira ne propone una sintesi puntando tantissimo sui roll-uramaki, senza dimenticare tartare, ceviche, polpette di baccalà (super) e i temaki (il nostro preferito, Noite Paulista, a base di ricciola e gamberi). Menu veramente molto ampio, con chiara prevalenza del pesce. Per i nostri canoni ordinando due piatti siamo più che giusti, al confine della pienezza, accompagnando il tutto con un paio di caipirinha o di birre Brahma. Inutile cercare il vero Brasile in centro a Milano, ammesso che qualcuno sappia indicarcelo in Brasile, ma di sicuro il Temakinho è un locale dove si sta molto bene e i 105 minuti web-prenotati passano veloci: conto dai 25 ai 30 euro a testa, per chi cena, molto meno per l’aperitivo. Trovati camerieri brasiliani, ma non escludiamo che ce ne siano di italiani, cortesi e con servizio rapido il giusto. Inserito in una zona di ricchi da diverse generazioni, ma come locali e vita serale tendente al mortorio (la vicinanza con la stazione delle Ferrovie Nord non aiuta), il Temakinho è adatto a chi è o si sente trentenne.

Temakinho – via Boccaccio 4 – 20123 Milano – Genere: brasiliano-giapponese – MM1 e MM2 Cadorna – Parcheggio impegnativo di sera, in strada con parchimetro, impossibile di giorno – Telefono: 02 38236561 – Orari: dalle 8 del mattino a mezzanotte e mezza. chiusura mai – Sito web: www.temakinho.com – Presenza più recente di Indiscreto: maggio 2018.

LE RECENSIONI DELLA NUOVA EDIZIONE DI ‘PAGANDO IL CONTO’

  1. Osteria dei mosaici, la Puglia di casa nostra
  2. Cacio e pepe, le strade che portano a Roma
  3. Dawat, l’indiano che piace alle donne
  4. Bottega sicula, l’equilibrio giusto
  5. Lievito Madre al Duomo, la mano leggera di Sorbillo
  6. Vanilla Bakery, c’è vita oltre il brunch
  7. L’Altro Eden, un besugo sul porto
  8. Rigolo, fedele nei decenni
  9. Ba’Ghetto, fra carciofi e carbonara kosher
  10. Temakinho, uramaki con Jobim

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