Tassisti o balneari?

27 Luglio 2022 di Stefano Olivari

Perché la Lega si è schierata acriticamente in difesa del corporativismo dei tassisti e dei gestori degli stabilimenti balneari? O meglio, perché Salvini è convinto che evitare i dispiaceri della concorrenza a queste categorie riporti a casa qualcuno dei voti in fuga verso la Meloni? Non sono domande stupidissime, visto che uno dei pretesti per far cadere il governo Draghi è stato il possibile inserimento nel DDL Concorrenza di modeste liberalizzazioni nei due settori. Che come voti valgono abbastanza (le spiagge in concessione sono 7.173 in tutta Italia, mentre i taxi sono circa 40.000, 13.000 soltanto a Roma e Milano), ma che soprattutto hanno visibilità mediatica.

La materia del contendere è principalmente quella degli indennizzi, in caso di aumento delle licenze e di apertura ad aziende strutturate, nazionali o straniere, che partecipino a veri bandi. Nel caso del taxi il valore della licenza è facilmente quantificabile, visto che viene comprata e venduta di continuo: un amico a Milano l’ha da poco acquistata pagandola 170.000 euro, la metà con un mutuo, generando in noi un po’ di invidia (da amanti tossici della guida e di Milano una professione che ci è sempre piaciuta, il nostro vero piano B). Ogni città ha le sue quotazioni, chiedete a un tassista sull’orlo della pensione.

Più scivoloso il discorso sulle concessioni balneari, visto che nel 90% dei casi le ‘migliorie’ non esistono, a meno che fra le migliorie non rientri piantare pali nella sabbia o nella ghiaietta e fare scontrini quando capita. Difficile anche parlare di avviamento: ci sono posti che si riempiono anche se il gestore ti sputa in faccia, altri che fanno fatica a prescindere. Non ha molto senso parlare di medie: di recente ha fatto scalpore il gazebo dello stabilimento Le Cinque Vele di Pescoluse (Lecce), a mille euro al giorno, mentre un medio-alto borghese ombrellone più due lettini ai famosi Bagni Fiore di Paraggi (Genova) è sui 100 euro al giorno, contro i 32 della vicina Santa Margherita. Ci piace citare gli 8 euro al giorno del Lido Holidays di Steccato di Cutro (Crotone), dove quest’anno purtroppo non potremo andare, in certe estati con possibilità di assistere agli allenamenti del Crotone lì di fianco: spettacolari quelli di Gasperini, ormai quasi vent’anni fa.

Abbiamo divagato ma il tema merita: difendendo gli interessi di tassisti e balneari Salvini è convinto di prendere i loro voti ma anche, ben più concretamente, degli spaventati dalla globalizzazione (che poi comprano la borsa contraffatta pagando in nero il venditore) e di tutti quelli che nella concorrenza non vedono grandi opportunità, al contrario dei barboni che manifestano per Draghi (quindi promossi a clochard, in quanto europeisti). I nostalgici del piccolo mondo antico sono più numerosi degli imprenditori leghisti, le mitiche PMI, almeno questa è la scommessa. Che ancora accomuna Lega e 5 Stelle, a maggior ragione i futuri 5 Stelle a trazione Di Battista. Tassisti o balneari?

info@indiscreto.net

Quali categorie hanno più ragione di protestare contro le ipotetiche liberalizzazioni del mercato?
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