Supermercato o negozio?

31 Marzo 2020 di Indiscreto

Meglio il supermercato o il negozio, piccolo ma non necessariamente piccolissimo, vicino a casa? L’Italia ferma a causa del Covid-19 non sta facendo morire di fame gli italiani, che anzi rincoglioniti davanti al video (più di 6 ore al giorno in media) si stanno ingozzando come non mai, con anche la scusa per non fare nemmeno una corsetta (nel caso verrebbero multati, oltre che insultati da neo-cittadini modello che in salotto hanno il poster di Burioni). La spesa però va fatta, fisicamente oppure online.

A proposito di online… Prima dell’era del coronavirus gli ordini online di alimentari raggiungevano a stento l’1%, per certe catene come Esselunga magari anche più del triplo, ma comunque un piccolo mercato. Nell’ultima settimana, stando a dati parziali, si è abbondantemente superato il 20%. Poco importa che metà delle persone che conosciamo ordini via web: esiste un mondo anche fuori Milano.

Insomma, 4 volte su 5 la spesa viene ancora fatta fisicamente e la ovvia scelta è fra il supermercato e il negozio di vicinato, quasi sempre specializzato: panettiere, fruttivendolo, macellaio, eccetera. Detto che una scelta non esclude l’altra, il ‘Di qua o di là’ arriva in un momento in cui per molti la spesa alimentare è l’unica occasione per uscire di casa e quindi la scelta è ancora più ideologica che nella vita normale, quando spesso si cerca soltanto di risparmiare tempo.

Come al solito non fingiamo neutralità: eravamo per i piccoli negozi prima e lo siamo ancora di più adesso, visto che quasi mai sono affollati. Costano leggermente di più? Dipende, perché raramente nel negozio specializzato compri qualcosa che non ti serve e quindi in generale non è detto che escano più soldi. Per non parlare della qualità, a partire dal pane. Supermercato o negozio?

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