Succession 3, soltanto battute

9 Gennaio 2022 di Stefano Olivari

Con un po’ di ritardo sulla messa in onda da parte di Sky Atlantic, perché anche l’insonnia ha un limite, abbiamo finito di guardare la terza stagione di Succession e ci siamo un po’ annoiati. In condizioni normali saremmo passati ad altro quasi subito, ma facendo uno strappo alla regola abbiamo voluto guardare tutta la stagione prima di recensirla. Cosa che abbiamo già fatto per le stagioni precedenti, che ci erano piaciute molto perché il grottesco era soltanto uno dei registri e non l’unico, come invece è stato in Succession 3.

Che è rimasto una divertente parodia dell’universo di Rupert Murdoch ed in generale dei media, ma senza più una direzione una volta spolpati i personaggi. I quattro velleitari figli del vecchio Logan Roy continuano a tirarsi coltellate per essere designati come successori del gruppo che ha come gioiello il network ATN (molto simile alla Fox), senza accorgersi che intanto stanno per essere divorati da aziende più dinamiche: ed infatti il finale è tutto incentrato sulle trattativa con la app di streaming GoJo, con una lisergica ambientazione in Italia, fra Toscana (di culto il passaggio delle americane davanti ai vitelloni al bar, roba da Dolce & Gabbana) e Lago di Como.

Il personaggio più divertente di Succession 3 è senza dubbio Kendall, dei quattro folli fratelli Roy senz’altro il più folle, con le sue manie di grandezza e la sua depressione strettamente legati alle droghe assunte, con il trip dell’imprenditore illuminato in contrasto con la visione conservatrice del padre. Sempre divertente, oltre che realistico, il modo in cui viene definita la linea editoriale dell’azienda, con giornalisti pronti a cambiarla a seconda dei rapporti del momento del loro padrone con il presidente degli Stati Uniti.

Come da tradizione non spoileriamo, anche perché Succession rimane un buon prodotto e può risollevarsi nella quarta stagione (il finale della terza è aperto), ma tutti sanno che in assenza di una vera trama la parte migliore sono le battute scorrette (ma con alcuni limiti, siamo pur sempre in una serie HBO) e anche in questa stagione non mancano, con le migliori messe in bocca a Roman e Tom. Sempre bellissima ed evocativa la sigla, giusto non cambiarla.

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