Su Vlahovic la nuova fiction

5 Ottobre 2021 di Stefano Olivari

Dusan Vlahovic è il nuovo protagonista della fiction ‘Dirigenti appassionati-calciatore avido-tifosi traditi’ che da decenni piace al popolo non diciamo bue perché rispettiamo i buoi. L’attaccante serbo non prolunga il contratto che ha con la Fiorentina fino al 2023? E noi facciamo un bel comunicato, per dire che non rinnova e che quindi se in questi due anni sarà ceduto non sarà colpa di Commisso e dei suoi dirigenti. Perché un ventunenne cercato da mezzo mondo dovrebbe preferire soldi sicuri dalla Fiorentina, ammesso che i 5 milioni netti all’anno siano veri, al giocare e comunque non gratis in Champions League? Uomo di mondo, Commisso giustamente monetizzerà.

2. Lo schemino mediatico-tifoso è stato destabilizzato anche da Mbappé, visto che il PSG avrebbe pareggiato e superato qualsiasi cifra offerta dal Real Madrid. E qui non è nemmeno questione di Champions, il Real attuale non ha certo più chance di vincerla rispetto al PSG. È che un calciatore, ma anche un operaio o un giornalista se solo avessero possibilità di scelta, non è uno schiavo e può fare le sue scelte. Anche sbagliando.

3. Qualche giorno fa eravamo stati molto pessimisti sul pubblico della Nazionale a Milano per Italia-Spagna di domani. Ci eravamo proprio sbagliati, perché in pochissimo tempo si è passati da 22.000 a 37.000 biglietti venduti: tutto esaurito, sia pure esaurito da Covid. L’inflazione, fra Mondiali ed Europei biennali (Wenger, ormai principale consigliere di Infantino, è stato chiarissimo), non ha ancora ucciso il calcio. Ed in fondo chi se ne frega della generazione Z, non è che paghino loro.

4. Ancelotti e Guardiola nei Pandora Papers, il che non significa che abbiamo fatto qualcosa di illegale: anzi, di solito chi porta i propri soldi in un paradiso fiscale ha consulenti preparati. In caso contrario, la disonestà andrebbe insieme alla stupidità. Comunque ci pare di ricordare che i media sono pieni di applausi a note aziende che fanno ‘ottimizzazione fiscale’ ad Amsterdam, a Dublino o in Lussemburgo, senza bisogno di isolette. Si criticano i fanti, anche ricchi, ma non con i santi.

5. Il Milan di Pioli può davvero vincere lo scudetto? Di sicuro la sua quota attuale, un ottimo 6,00, è troppo alta, sbagliata in una stagione in cui tutte le migliori squadre hanno limiti evidenti, tranne forse il Napoli che però chissà come uscirà dalla Coppa d’Africa. Anche a parità di quota non sapremmo se scegliere Inter, Juventus, Milan o Napoli (Atalanta ha perso qualche colpo, Lazio più di qualche colpo, la Roma è un fenomeno mediatico) per lo scudetto, ma i piazzamenti sono un’altra cosa. La nostra forma mentale malata, che ci impone la ricerca di ricompense e punizioni immediate, ci impedisce di guardare avanti, ma un sindacato hongkonghese senza fare troppe invenzioni metterebbe sui rossoneri nelle prime quattro a 1,53.

6. Lo scomparso Bernard Tapie è stato uno degli inventori a livello economico dello sport moderno, insieme a diversi altri dirigenti fra cui quel Berlusconi dal quale ha sempre voluto smarcarsi pur essendogli molto simile (ma la carriera musicale dell’ex patron di Vie Claire e OM è stata migliore). Uomini in certi casi da disprezzare ma che comprendevamo tutti, uomini che usavano lo sport come mezzo per l’affermazione personale. Uomini con un volto.

(14.56 di martedì 5 ottobre 2021, continua ma non si sa quando)

 

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