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Recensioni

Stranger Things 4, come Dungeons & Dragons

Stefano Olivari 20/07/2022

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Un capolavoro o una buona idea tirata troppo per le lunghe? A quasi due settimane dalla visione dell’ottavo e nono episodio della quarta stagione di Stranger Things, visti su Netflix saltando a piedi pari le mille storie politicamente corrette, ed in questo senso nemmeno Stranger Things 4 scherza, ancora non sappiamo deciderci ma di istinto siamo più per il capolavoro. I fratelli Duffer sono riusciti a tenere insieme una trama intricatissima e sottostorie incasinate sganciandosi dal treno della nostalgia e generando emozioni nuove: su tutte il momento in cui le forze del male sembrano prevalere, con ognuno dei protagonisti impegnato a combattere su fronti diversi.

13 ore per 9 episodi sono troppe? Non se si hanno buone idee, diversamente sarebbero troppi anche 2 minuti. Le tre sottostorie di Stranger Things 4, di cui abbiamo già scritto, ovviamente si incrociano e preparano il terreno alla quinta ed ultima stagione, che dovrebbe realisticamente essere disponibile per la primavera 2024 ed anche con gli stessi attori, tutti lanciati o rilanciati (da Winona Ryder a Matthew Modine) dalla serie. Sono già stati semi-annunciati spinoff basati sui personaggi più amati, da Undici a Dustin (noi tifiamo in particolare per Max e Will, oltre che per Undici), quindi per quanto riguarda la serie principale si chiuderà con Stranger Things 5 ed è giusto così perché troppi attori sono fuori età.

Una critica secondo noi fondata è che nella marea di citazioni di cultura pop anni Ottanta (siamo arrivati al 1986) ce ne siano troppe comprensibili soltanto a un pubblico statunitense. Non è così per quelle cinematografiche, quasi tutte di opere celeberrime: da Alien a Wargames, da Poltergeist a Nightmare, eccetera, senza contare l’ideologia di Spielberg e le atmosfere alla Stephen King che aleggiano su tutto. Fra quelle musicali, oltre alla sempre fenomenale Running Up That Hill, e alle nostre Tarzan Boy e You spin me round, menzione d’obbligo per Master of Puppets: la canzone dei Metallica, così come quella di Kate Bush, è stata sparata in uno dei momenti più emozionanti di Stranger Things 4, quei momenti in cui si decide se stai di qua o di là (nei casi specifici Max e Eddie).

Abbiamo però notato che tante citazioni e easter egg sono diventate un giochino sterile per nerd e nostalgici, quando invece la trama ha assunto una vita propria rendendo Stranger Things un unico lunghissimo film, o se vogliamo una delle poche serie televisive che sia possibile guardare una seconda volta. Impossibile uscirne, come da una partita di Dungeons & Dragons: chi ha amato questo gioco di ruolo, anche nella sua versione videogioco, non vuole farlo. Perché la squadra che sta insieme per battere un cattivo soprannaturale è un valore in sé, anche senza vittoria.

info@indiscreto.net

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