Scorretto
Squilli di Trombetta
Stefano Olivari 16/09/2008
Per la prima volta vincitore dello scudetto rumeno, il CFR Cluj esordisce nel peggiore dei modi nei gironi della Champions. Difatti il tecnico che ha portato in Transilvania il campionato e la Coppa é stato licenziato dopo sei giornate. Due vittorie chiare e facili nelle prime due gare, poi due sconfitte esterne e due pareggi casalinghi. Onestamente una stupidaggine mandare via Ioan Andone, ma neanche lui ce la faceva a continuare a stare sulla panchina del Cluj: calciatori convinti troppo velocemente di essere dei campioni, liti, mancanza di disciplina. Ora al suo posto c’é Maurizio Trombetta, italiano che non aveva mai allenato prima. E’ un preparatore atletico arrivato a Cluj due stagioni fa, quando in panchina c’era Bergodi, l’ex difensore della Lazio. Rimasto nello staff di Andone (vanno molto di moda i preparatori atletici italiani) ora si trova a dover esordire in Europa proprio a casa sua, in Italia, a Roma, contro la squadra di Spalletti. Lo hanno nominato allenatore perché guadagna poco: 150.000 euro, Protasov ne chiedeva un milione. La squadra non sta bene, non é più l’isola felice dell’anno scorso, dove nel primo undici c’erano sei portoghesi. Portoghesi di bassa leva, scarti delle varie Boavista, Estrella Amadora, Belenenses, ovvero gente che non trovava un ingaggio nel proprio paese e che ha deciso di cercare fortuna in Romania. Giocavano a memoria, incantando, vincendo e convincendo. Ora il giocattolo si é inceppato, qualcuno é andato via (Semedo allo Steaua, Fabbiani é tornato in Argentina, il portiere Hirschfeld sta per partire), chi é arrivato doveva trovare silenzio e invece ha trovato altro. Trombetta é ottimista. Fa lavorare tantissimo i suoi, nella pausa per le nazionali ha “ammazzato” la squadra. Dice che bastano dieci giorni per far capire le sue idee tattiche: al debutto ha vinto a Bistrita, 2-1, con due gol regalati dai padroni di casa. Non si arriverà lontano in Europa, forse non faranno neanche un punto. Manca l’esperienza, anche la qualità se parliamo di certi livelli. In Romania vanno bene capitan Cadu, il centrocampista offensivo Trica oppure Didi, Culio (miglior assist man l’anno scorso), Dani (centrocampista molto tecnico) e Dubarbier (esterno 22enne velocissimo): la Champions é un’altra cosa. Comunque sono loro i giocatori più importanti, quelli che formano l’ossatura della squadra.
Il Cfr, tolto il mese di agosto, tremendo per i risultati, ha giocato davvero bene nelle ultime due stagioni. Un progetto vero, iniziato con l’arrivo in panchina di Bergodi, alla sua prima esperienza come allenatore. Ha preso tanti stranieri, soprattutto portoghesi di seconda mano, se non di terza, qualche argentino e brasiliano e con sapienza e pazienza ha plasmato una squadra spettacolare che ha mancato la qualificazione nella Champions di un solo punto. La passata stagione doveva essere quella della consacrazione, dell’esplosione degli stessi giocatori. Così é stato, ma senza Bergodi in panchina: il presidente Iuliu Muresan, vecchia volpe del calcio, voleva un tecnico rumeno, prendendo Ioan Andone, ex difensore centrale del Dinamo Bucarest e della nazionale alla fine degli anni ottanta. Soldi, programmazione, risultati: semplice, no? I soldi arrivano dal patron Arpad Paszkany, rumeno di origini ungheresi, per questo inviso in Romania. Negli ultimi anni si dice che ha fatto troppi soldi in maniera oscura (sai che novità), fra vendita di immobili, terreni e affari con il presidente del paese, Traian Basescu. Fra le altre cose é il concessionario di Chevrolet e Opel per la Transilvania. Qualcuno lo considera addirittura una spia. Fatto sta che non partecipa ad alcuna trasmissione sportiva, sta in ombra: il lavoro lo fa, come dicevamo, Muresan. Un gran lavoro, visto che é dura lottare alla pari con le potenze della Capitale, Steaua, Dinamo e Rapid. Ma ha indovinato in tal modo gli acquisti e la programmazione che era peccato non vincere. Tutto il paese rimaneva a bocca aperta nel vedere giocare il Cfr Cluj, con Bergodi e Andone in panchina. Ora, vediamo cosa farà Trombetta.
All’inizio della stagione il CFR, sicuro della partecipazione alla Champions, si é trovato davanti ad un bel dilemma: prendere tanti giocatori per puntare sia ad una buona evoluzione in Europa sia al campionato, oppure comportarsi da squadra di provincia e accontentarsi di una passerella continentale e nulla più? Si é scelta una via di mezzo, preferendo di incassare i milioni della Champions (10) e guadagnare qualcosa. Arrivi di un certa importanza ci sono stati. L’ivoriano Koné il più importante, dal Rosenborg. Da seguire il suo connazionale Traore Lacina (20), punta molto alta (1.93) di cui si parla bene. Poi il difensore centrale brasiliano Hugo Alcantara (29), alto e potente (1,90), preso per fare coppia con il capitan Cadu, portoghese alla sua terza stagione qui. Acquistato anche l’uruguayano Perreria Barragan (23), terzino veloce che crossa benissimo. Ceduti invece Fabbiani, argentiniano che aveva brillato nella prima parte della passata stagione, per poi iniziare a bere troppo. Semedo, altra star della stagione della doppia coppa-campionato, é stato ceduto allo Steaua, mentre il portiere Hirschfeld si sta cercando una squadra, non avevo impressionato a Cluj. Il giocatore più importante rimane Trica, perché é l’unico titolare rumeno in una squadra rumena, per di più una squadra di provincia: la gente si immedesima in lui. La gente di Cluj lo ammira perché dice quello che pensa, fa sempre polemica contro le grandi ed i loro favori arbitrali e non solo. 32 anni, é il classico leader, l’uomo che segna nei momenti cruciali, che non molla mai, che porta punti da solo. Occhio a Sebastian Dubarbier, una specie di ala, giovanissimo (22 anni), acquistato dal Gimnasia La Plata due stagioni fa. Corre i cento metri in undici secondi, non a caso é stato considerato il giocatore più veloce del campionato argentino: questioni di famiglia, visto che il padre era campione sui 100 metri. Mancino, talentuoso, é costato 750.000 euro, ma una buona prestazione in Europa può far salire e di molto le quotazioni.
Il Cfr, tolto il mese di agosto, tremendo per i risultati, ha giocato davvero bene nelle ultime due stagioni. Un progetto vero, iniziato con l’arrivo in panchina di Bergodi, alla sua prima esperienza come allenatore. Ha preso tanti stranieri, soprattutto portoghesi di seconda mano, se non di terza, qualche argentino e brasiliano e con sapienza e pazienza ha plasmato una squadra spettacolare che ha mancato la qualificazione nella Champions di un solo punto. La passata stagione doveva essere quella della consacrazione, dell’esplosione degli stessi giocatori. Così é stato, ma senza Bergodi in panchina: il presidente Iuliu Muresan, vecchia volpe del calcio, voleva un tecnico rumeno, prendendo Ioan Andone, ex difensore centrale del Dinamo Bucarest e della nazionale alla fine degli anni ottanta. Soldi, programmazione, risultati: semplice, no? I soldi arrivano dal patron Arpad Paszkany, rumeno di origini ungheresi, per questo inviso in Romania. Negli ultimi anni si dice che ha fatto troppi soldi in maniera oscura (sai che novità), fra vendita di immobili, terreni e affari con il presidente del paese, Traian Basescu. Fra le altre cose é il concessionario di Chevrolet e Opel per la Transilvania. Qualcuno lo considera addirittura una spia. Fatto sta che non partecipa ad alcuna trasmissione sportiva, sta in ombra: il lavoro lo fa, come dicevamo, Muresan. Un gran lavoro, visto che é dura lottare alla pari con le potenze della Capitale, Steaua, Dinamo e Rapid. Ma ha indovinato in tal modo gli acquisti e la programmazione che era peccato non vincere. Tutto il paese rimaneva a bocca aperta nel vedere giocare il Cfr Cluj, con Bergodi e Andone in panchina. Ora, vediamo cosa farà Trombetta.
All’inizio della stagione il CFR, sicuro della partecipazione alla Champions, si é trovato davanti ad un bel dilemma: prendere tanti giocatori per puntare sia ad una buona evoluzione in Europa sia al campionato, oppure comportarsi da squadra di provincia e accontentarsi di una passerella continentale e nulla più? Si é scelta una via di mezzo, preferendo di incassare i milioni della Champions (10) e guadagnare qualcosa. Arrivi di un certa importanza ci sono stati. L’ivoriano Koné il più importante, dal Rosenborg. Da seguire il suo connazionale Traore Lacina (20), punta molto alta (1.93) di cui si parla bene. Poi il difensore centrale brasiliano Hugo Alcantara (29), alto e potente (1,90), preso per fare coppia con il capitan Cadu, portoghese alla sua terza stagione qui. Acquistato anche l’uruguayano Perreria Barragan (23), terzino veloce che crossa benissimo. Ceduti invece Fabbiani, argentiniano che aveva brillato nella prima parte della passata stagione, per poi iniziare a bere troppo. Semedo, altra star della stagione della doppia coppa-campionato, é stato ceduto allo Steaua, mentre il portiere Hirschfeld si sta cercando una squadra, non avevo impressionato a Cluj. Il giocatore più importante rimane Trica, perché é l’unico titolare rumeno in una squadra rumena, per di più una squadra di provincia: la gente si immedesima in lui. La gente di Cluj lo ammira perché dice quello che pensa, fa sempre polemica contro le grandi ed i loro favori arbitrali e non solo. 32 anni, é il classico leader, l’uomo che segna nei momenti cruciali, che non molla mai, che porta punti da solo. Occhio a Sebastian Dubarbier, una specie di ala, giovanissimo (22 anni), acquistato dal Gimnasia La Plata due stagioni fa. Corre i cento metri in undici secondi, non a caso é stato considerato il giocatore più veloce del campionato argentino: questioni di famiglia, visto che il padre era campione sui 100 metri. Mancino, talentuoso, é costato 750.000 euro, ma una buona prestazione in Europa può far salire e di molto le quotazioni.
Dominique Antognoni
dominiqueantognoni@yahoo.it
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