Splendido splendente: il brivido divino di Rettore

4 Marzo 2021 di Paolo Morati

Nel 1979 Rettore pubblicò l’album Brivido Divino contenente l’immortale Splendido Splendente, primo disco di una serie da urlo composta anche da Estasi Clamorosa, Magnifico Delirio e Kamikaze Rock ‘n’ Roll Suicide. Tutti destinati a lasciare un segno nella storia della musica leggera italiana. Di fatto erano gli anni in cui il nome proprio Donatella spariva dai crediti per lasciare spazio al solo cognome della cantautrice veneta che, dopo aver esplorato altri generi, portava su vinile (sigh!) un insieme di immagini e suoni incapaci di passare inosservati.

Ecco che Splendido Splendente (ne parliamo in vista della cover sanremese che la stessa Rettore proporrà quest’anno con il gruppo La rappresentante di lista) raccontava la chirurgia estetica, una pratica antichissima e oggi protagonista di trasformazioni non sempre riuscite, con inquietanti passaggi “Splendido splendente, costa poco e finalmente, io sorrido eternamente” o “Ho una pelle trasparente, come un uovo di serpente”. Grazie a quel bisturi perfetto… invitante e tagliente.

Splendido Splendente, firmata da Rettore insieme al compagno Claudio Rego, fu un grande successo come tutto l’album Brivido Divino (che includeva anche l’indimenticabile Brilla) dando come detto il via a un filotto di smash hits degli anni successivi, tra Kobra, Donatella e Lamette solo per citare alcuni dei brani più noti. Il nostro suggerimento è però di ascoltare tutti i suoi splendidi e splendenti lavori, andando oltre gli anni Ottanta (che giustamente le stanno stretti) con diverse chicche per un personaggio decisivo, capace di mischiare pop e ska, rock e melodia italiana, accompagnandoli ad argute intuizioni linguistiche (da non mancare in tal senso Caduta Massi, uscito nel 2011).

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