Spirito olimpico senza Coni

1 Agosto 2011 di Daniele Vecchi

di Daniele Vecchi
Il Tchoukball è uno sport di squadra che combina elementi di pelota basca e pallamano ed è nato in Svizzera verso la fine degli anni sessanta da un’idea del professor Hermann Brandt. Al congresso della Federazione Internazionale di Educazione Fisica del 1971 Brandt presentò il suo lavoro che parlava della invenzione del Tchoukball come uno “studio critico e scientifico degli sport di squadra”. Con l’invenzione del Tchoukball il medico ginevrino desiderava diffondere un nuovo sport di squadra che potesse eliminare il rischio di contrasti, ogni tipo di aggressività e che potesse essere giocato da tutti, mantenendo comunque viva e ardente la fiamma dello spirito di competizione più genuino. Insomma una sorta di ritorno allo spirito olimpico originario, che negli anni sappiamo benissimo essersi perso nella stragrande maggioranza degli sport, prigionieri di interessi che vanno ben oltre la mera impresa sportiva.
Venne giocata una partita dimostrativa alle Olimpiadi di Monaco di Baviera nel 1972
, e nonostante la prematura morte del suo inventore pochi mesi dopo il Tchoukball da quel momento è costantemente cresciuto. Nel 1976 fu organizzato il primo torneo internazionale e nel 1984 ebbe luogo a Taiwan il primo evento ufficialmente targato Federazione internazionale Tchoukball (FITB). Da allora la FITB è cresciuta di continuo espandendosi in tutti i continenti (soprattutto in Asia, a Taiwan è lo sport ufficiale nelle scuole a qualsiasi livello). Spiegare uno sport a parole è sempre brutto e poco fedele: un groviglio di regole, azioni e frammenti di immagini nella testa di chi racconta, che molto spesso lascia chi legge o ascolta più scettico e confuso che catturato ed interessato. Lungi da noi cercare di spiegare come si gioca a Tchoukball quindi, ci limitiamo solamente a ribadire che è un mix di pelota basca e pallamano. Ed è di certo (basta una partita per rendersene conto) uno sport frizzante, educativo, divertente, atletico e televisivo.
Dal 3 al 7 agosto si svolgeranno i Campionati Mondiali di Tchoukball a Ferrara (che assieme a Saronno è una delle capitali italiane di questo sport), manifestazione che vedrà affrontarsi oltre 400 atleti in rappresentanza di 16 nazioni provenienti da quattro continenti, con Taiwan e Svizzera tra le favorite, ma anche con l’Italia che può ben figurare sul parquet di casa. Un happening sportivo mondiale e culturale che rende onore alla passione, alla voglia di sacrificarsi e alla forza di volontà della Federazione Tchoukball, capace di organizzare un evento di tale portata in completa autonomia. Ricordiamo che la Federazione Tchoukball non è ancora riconosciuta dal ConiI, con tutto quel che ne consegue in termini di finanziamenti e di supporto. Il paradosso è alla fine questo: una disciplina basata sui valori olimpici e con un numero di praticanti paragonabile a quello di almeno metà delle federazioni del Coni è al di fuori del sistema sportivo italiano ‘ufficiale’.

Daniele Vecchi
(in esclusiva per Indiscreto)

 
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