Da Rollerball a Speedball

4 Gennaio 2021 di Paolo Morati

Nel 1975 eravamo molto piccoli quando nelle sale cinematografiche uscì Rollerball, il film di Norman Jewison che immaginava un futuro apparentemente privo di violenza, in cui l’unico sfogo era rappresentato da un gioco di squadra senza regole dove l’obiettivo era fare gol con una sfera di acciaio. Chi 13 anni dopo si ritrovò a giocare con Speedball e ancor più con il successivo Speedball 2 non potè evitare di trovare riferimenti a quel film, negli anni intanto diventato un vero e proprio cult.

Cult proprio come il videogioco sviluppato da The Bitmap Brothers, e in particolare con riferimento a Speedball 2 (non a caso sottotitolato Brutal Deluxe) che nel 1990 mise di fronte due squadre di nove giocatori (nello Speedall del 1988 erano 5) da selezionare e potenziare, protetti da armature e caschi, con il punteggio dato dai gol fatti con le palle d’acciaio e dai bonus raccolti ma anche dagli infortuni procurati agli avversari. Insomma, non certo un invito allo sport di sani principi ma nel contempo una realizzazione tecnica estremamente accurata con la versione Amiga che superò gli standard dell’epoca.

Indimenticabili in tal senso non solo l’ambientazione futuristica tracciata da ottimi disegni (marchio di fabbrica The Bitmap Brothers) ma anche il sottofondo audio con effetti metallici, pubblico rumoreggiante e la voce “Ice cream, ice cream…” che di tanto in tanto si palesava promuovendo la vendita di gelati tra le tribune. Un vero classico, insomma, arrivato indenne fino ai giorni nostri, con versioni su più piattaforme e remake di ogni genere. Un classico fra l’altro attualissimo, per la sua filosofia di fondo ed il tipo di mondo e di sport che ipotizza. 

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