Spalletti-Roma e le minestre da riscaldare bene

13 Gennaio 2016 di Indiscreto

Al di là del valore di Luciano Spalletti, è incredibile che venga esonerato Rudi Garcia e che invece rimangano al loro posto i preparatori atletici, Norman e Lippie, che gli sono stati imposti da Pallotta. Ma è proprio ciò che sta succedendo: si vede che in questa stagione la Roma ha sempre finito le partite in crescendo, le apparenze ingannano. Spalletti ha firmato fino al 2017 dopo l’incontro a Miami con il presidente giallorosso, l’amministratore delegato Zanzi e il direttore generale Baldissoni (convitato di pietra Sabatini, che avrebbe proseguito con Garcia ed in ogni caso non avrebbe scelto Spalletti ma un traghettatore vero e proprio), consapevole del fatto che in Italia per motivi diversi le strade di altri grandi club erano sbarrate e tali sarebbero rimaste. Nessuna promessa mirabolante a parte americana, anche perché Spalletti non era la prima scelta di Pallotta (impossibile per evidenti motivi Ancelotti, la sua idea a inizio stagione era di aspettare l’indeciso Conte) e soprattutto non dirige un allenamento dal marzo di due anni fa, cioè dall’esonero da parte dello Zenit. Di solito le minestre riscaldate nello sport non funzionano, la statistica parla chiaro, ma anche restringendo il discorso agli allenatori di calcio si possono trovare alcuni esempi di segno positivo senza andare nella preistoria. Continua sul Guerin Sportivo. 

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