Economia

Sono Cesare Ragazzi

Stefano Olivari 28/12/2024

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La morte di Cesare Ragazzi è quella di un imprenditore che ha messo la faccia, nel vero senso dell’espressione, sul proprio prodotto e che è diventato lui stesso il prodotto. Una cosa oggi scontata, in un’epoca in cui tutti parlano di personal branding, ma negli anni Settanta molto meno. Non avevamo più notizie di lui dalla bancarotta di 15 anni fa, causata dall’allargamento a dismisura di un’azienda centrata solo sul fondatore e sul suo metodo (il leggendario sistema TF) per ridare i capelli ai calvi o agli uomini con pochi capelli, in modo che tornassero o iniziassero a essere pieni di fighe: questo il messaggio nemmeno troppo subliminale degli spot, con l’imprenditore bolognese e spesso ragazze (all’inizio addirittura sirene) che ammiravano la figura del cinquantenne generoso con baffo, giacca di renna e Porsche, appassionato di immersioni. Magari Cesare Ragazzi viveva come un monaco, ma evocava questo mondo e del resto la motivazione primaria per curare il proprio aspetto è questa fin dalla notte dei tempi.

Il metodo di Cesare Ragazzi consisteva nella sostanza nell’attaccare capelli per così dire ‘donati’ (circa 150 per centimetro quadrato, spiegava lui) su un cuoio capelluto opportunamente trattato. Abbiamo ascoltato nel tempo recensioni di segno diverso, ma certo l’azienda ebbe un grande successo e il suo fondatore divenne un personaggio pop per almeno due decenni, utilizzato per tormentoni e prese in giro. Consulente di VIP , su tutti Lucio Dalla, che non si vergognavano di usare un metodo che era cugino neppure troppo alla lontana del parrucchino, di VIP che se ne vergognavano e di persone comuni disposte a separarsi da una decina di milioni di lire, Cesare Ragazzi ha venduto la sua ‘idea meravigliosa’ a uomini che iniziavano a preoccuparsi del loro aspetto. Alla prima generazione di separati/divorziati in Italia, se vogliamo metterla sullo storico.

E veniamo finalmente al punto: fra le tante cose che si perdono con l’età, perdere i capelli è davvero una tragedia? Siamo contro le pietose bugie: meglio avere i capelli che non averli, un fisico tonico invece che la pancia. l’erezione invece che l’impotenza (poi ci sono le stazioni intermedie, con la Bundlesiga pericosamente vicina all’impotenza), eccetera. Come principio Cesare Ragazzi ci stava, quindi, al di là del dispiacere di incollarsi al cranio i capelli di un altro. La domanda comunque è eterna: il vero uomo è quello che se ne frega del suo aspetto o quello che almeno si pone il problema? In ogni caso addio a un’icona della nostra Italia berlusconiana, diventata tale grazie anche agli spot sulle reti Fininvest, ma che non riuscì mai a mettere le mani sulla testa di Berlusconi.

stefano@indiscreto.net

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