Svegliarino
Solo bambine bionde
Stefano Olivari 15/06/2008
Chi si ricorda di Polonia-Unione Sovietica del Mondiale 1982 mandata dalla tivù polacca in diretta-differita di qualche minuto per evitare che i telespettatori potessero vedere sugli spalti eventuali bandiere di Solidarnosc? Ce ne siamo ricordati vedendo inquadrato durante una partita Lech Walesa, ma anche leggendo le dichiarazioni del direttore generale dell’autorità televisiva svizzera Armin Walpen, che in un’intervista pubblicata dal settimanale ‘SonntagsZeitung’ si è schierato contro la censura dell’Uefa, con la quale protesterà ufficialmente. Ma cosa è successo? In pratica le immagini delle partite di Euro 2008 trasmesse alla televisione, quelle che tutti noi vediamo, sono ‘depurate’ sia a livello di regia in diretta (evitando quindi le inquadrature di fumogeni, piccole risse, tifosi dall’aspetto bellicoso, eccetera) che di contributi in differita. Il caso è esploso dopo Austria-Croazia, ma questa politica morbidamente censoria è comune a tutte le partite. La giustificazione Uefa è la solita: così non diamo visibilità agi estremisti. E vai allora con bambine bionde, papà sorridenti, ragazzi con la faccia dipinta. Le poche immagini scomode, non a caso (parliamo dei nazi visti a Germania-Croazia di giovedì) sono state girate dalle telecamere delle singole emittenti nazionali. E quindi? Hanno ragione un po’ tutti, ma il signor Walpen un po’ di più: il calcio non è solo ventidue ragazzi in mutande, se no interesserebbe solo ai loro parenti e a qualche allenatore fanatico. E’ l’insieme dei valori che gli diamo, è quello che rappresenta: non va nascosto.
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