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Sinner o Mattarella?
Indiscreto 28/01/2025

Jannik Sinner o Sergio Mattarella? Un Di qua o di là di quelli definitivi, fra due personaggi trattati dai media italiani in maniera acritica, da padri della Patria più che da campioni dello sport e della politica quali sono. Anche i sassi ormai sanno che il fresco vincitore degli Australian Open non sarà presente all’jncontro dei tennisti italiani con il presidente della Repubblica, previsto mercoledì al Quirinale: mentre scriviamo queste righe Sinner non ha ancora fornito una spiegazione ufficiale ma è presumibile che le ragioni del suo gran rifiuto siano stanchezza, stress, soprattutto desiderio di evitare la baracconate, una visione del mondo che l’anno scorso gli aveva fatto rispondere di no ad Amadeus per Sanremo. Dove l’anno prima era stato ospite Mattarella…
La peggiore figura l’ha fatta il presidente della Federtennis (non sarebbe il caso di togliere la P da padel, che adesso non frega più a nessuno?) Binaghi, che si era apparecchiato questo suo trionfo personale, manco fosse Cesare o Pompeo, senza avere la certezza della presenza di Sinner. Vorrà dire che Mattarella fingerà di avere seguito il torneo di Sonego… Di sicuro non colpevole il presidente della Repubblica, più che dare la sua disponibilità a incontrare i tennisti non poteva fare. La questione riguarda principalmente Sinner: gesto maleducato, di uno che non sa stare al mondo o addirittura che non rispetta il suo paese, oppure comportamento da uomo di grande carattere, che sa di non dovere nulla a nessuno?
Non ci sembra una questione riguardante la politica, argomento da cui Sinner si tiene ben lontano (e quindi è di destra, come si sarebbe detto ai nostri tempi), al punto di trattare Mattarella come uno dei tanti che lo tirano per la giacca per associare la loro immagine a quella dell’altoatesino. Fra l’altro Mattarella avrebbe potuto incidere sulla storia del tennis, visto che era vicepresidente del Consiglio nel governo D’Alema quando gli aerei italiani (insieme a quelli di altri paesi Nato) bombardarono Belgrado e dintorni, causando la morte di quasi 3.000 serbi, di cui almeno la metà civili. Il dodicenne Novak Djokovic in quei mesi interruppe gli allenamenti ma rimase a Belgrado con la famiglia, mentre la coetanea Ivanovic ha più volte raccontato di avere giocato anche con gli aerei NATO sulla testa (Come si fa a non amarla? Speriamo che Schweinsteiger la tratti bene).
Tornando a noi e uscendo dal giornalisticamente corretto: Sinner o Mattarella? Noi, pur non c’entrando niente Mattarella, pensiamo che Sinner abbia fatto bene ma non per il presunto riposo. Ha fatto bene perché non aveva voglia e non ci è andato: un comportamento, se vogliamo, alla Kyrgios. ‘Saper stare al mondo’ è una qualità soltanto per i criceti sulla ruota ma c’è qualche fortunato che si può permettere di scegliere perché ha successo, come Sinner, o più di frequente perché anche senza essere ricco e famoso gli importa il giusto del giudizio degli altri.
stefano@indiscreto.net