Serie A a 15 euro al mese

20 Novembre 2020 di Indiscreto

La Serie A televisiva di calcio a 15 euro al mese per gli spettatori da divano? Cioè, purtroppo, tutti gli spettatori dello sport attuale… Dopo il sì della Lega di serie A all’entrata nella futura media company della cordata CVC-Advent-FSI, che metterà sul piatto quasi 3 miliardi di euro (1,7 per la quota del 10% più 1,2 di finanziamento), l’entusiasmo di presidenti e media è palpabile: i nuovi arrivati salveranno tre quarti dei club dal fallimento, in cambio sostanzialmente di niente. Un entusiasmo che ha fatto ripartire vecchi progetti, come appunto la tivù di lega.

Il diluvio di servizi e di articoli sulla serie A che diventa come la NBA, sulla governance, sul prodotto da rafforzare e supercazzole assortite è infatti destinato a infrangersi sulle solite logiche: al primo rigore dubbio in una partita decisiva verranno tirati fuori di nuovo i poteri forti, nonostante questa svolta significhi in teoria far diventare tutti poteri forti. Comunque ancora non comprendiamo, dal punto di vista degli investitori, la logica di questa operazione (sì, alcuni dicono che la A in prospettiva valga quasi il doppio, ma chi vende può dire anche di peggio), mentre ci interessa di più la possibilità a partire dal 2021 di abbonarsi soltanto alla Serie A in stile Netflix, pagando un abbonamento mensile e potendola seguire su tutte le piattaforme bypassando i vari Sky e DAZN, soprattutto Sky che nel suo futuro si vede meno editore e più doganiere. “Chi siete? Cosa portate? Un fiorino!”.

Sulla Gazzetta dello Sport abbiamo letto dei 30 euro al mese proposti da De Laurentiis, una cifra fuori da ogni logica se al telespettatore si propone soltanto la Serie A. Significherebbe incassare gli attuali soldi di Sky e Dazn con 3 milioni di abbonati circa, senza contare i costi di produzione. Siccome gli abbonati attuali, in generale e non solo per il calcio, a Sky Italia sarebbero circa 4,6 milioni (stima di Milano Finanza) e la tendenza è verso il calo, quando non direttamente il crollo, si capisce che trovare 3 milioni di abbonati a 30 euro al mese per la Serie A sia un puro atto di fede.

Certo facendolo pagare 15, o 14,99, come si sta dicendo da giorni nei circoli più realistici, il traguardo sarebbe raggiungibile più facilmente ed i minori introiti pay potrebbero essere integrati da pacchetti di partite vendute ad Amazon, quando non addirittura ad una o più partite vendute in chiaro, una sorta di Monday Night NFL de’ noartri. Su tutto c’è che non sentiamo in giro tutta questa fame di calcio televisivo né, soprattutto, la voglia di aggiungere l’ennesimo miniabbonamentino ai troppi di cui quasi ci dimentichiamo. Però sarebbe un tentativo interessante e moderno, nella direzione di essere indipendenti da qualsiasi intermediario, avendo un rapporto diretto con il pubblico. Se non ci riesce il calcio non ci riesce nessuno. Ci fermiamo qui, perché troppe parole potrebbero essere inutili di fronte all’ennesima spartizione per tenere in vita un po’ tutti, da Sky al clubbettino utile per creare fondi neri.

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