Se queste sono scuse
27 Aprile 2010
di Libeccio
di Libeccio
L’ego di Raiola, Balotelli perseguitato, la memoria dello spogliatoio e Mourinho unico allo scoperto.
1. Persone molto addentro alle vicende interiste ci raccontano che l’anno scorso l’Inter ha ceduto Maxwell Cabelino Andrade non perché ce ne fosse bisogno o non si stimasse il giocatore (finalmente un esterno sinistro di difesa dopo anni di vuoto, questo il giudizio comune), ma perché cedendo Maxwell insieme a Zlatan Ibrahimovic avrebbe spezzato alla radice ogni tipo di rapporto con Mino Raiola (per nulla stimato da Massimo Moratti e diretti collaboratori, per vari motivi: e non certo perchè fa l’interesse dei suoi assistiti, come fanno tutti). Il ritorno prepotente di Raiola sulla scena interista quale manager di Mario Balotelli ha coinciso per Moratti e tutta l’Inter con la preoccupazione che tutto tornasse daccapo: la vicenda del cavallo di Troia può dare un’idea degli scenari. Mino Raiola non è infatti solo un manager di importanti giocatori di calcio. E’ soprattutto un guastatore spregiudicato di rapporti consolidati, a volte anche per conto di altri. E’ l’unico procuratore in possesso di ego talmente smisurato da riuscire spesso a rubare la scena anche ai calciatori che rappresenta: gente come Ibra, Nedved o Balotelli, non Piripicchio.
2. Incredibilmente il 90% della stampa italiana sportiva (e non sportiva) ha commentato le ultime vicende di Balotelli prescindendo completamente dal comunicato stampa emesso dal giocatore a mezzo Ansa. Un vero e assoluto record. Molti hanno detto e titolato: “Finalmente arrivano le scuse di Balotelli”, “Balotelli fa marcia indietro”. Nelle redazioni centrali più a Sud il comunicato è stato poi sapientemente titolato così, secondo i sacri dettami del geo-giornalismo tanto caro al direttore di Indiscreto: “Moratti caccia Balotelli dal ritiro nonostante le scuse”. Eppure quel comunicato contiene tutto tranne che le scuse o una marcia indietro, soprattutto se letto anche alla luce delle contemporanee dichiarazioni a mezzo stampa di Mino Raiola, che preludono ad una rottura completa tra giocatore e società: “Tra Mario e società oramai situazione persa”. Infatti tre sono i passaggi cruciali del comunicato di Balotelli che fanno terra bruciata di ogni area verde ancora rimasta tale nel campo dei rapporti tra Balotelli e l’Inter: quando attacca frontalmente l’allenatore (“ero frastornato per le urla dell’allenatore”), quando lascia intendere chissà quali vessazioni nei suoi confronti da parte di “alcuni compagni”, quando attacca frontalmente la società prefigurando “problemi con la medesima”. Allora diciamo subito che Balotelli non si scusa di nulla, ma scrive il comunicato sotto dettatura di Raiola esclusivamente per scavare un fossato insuperabile con l’Inter, togliersi dall’impaccio di qualche ultima e svogliata partita di fine stagione, evitare brutti confronti con i tifosi più accesi e, soprattutto, creare un precedente scritto che sostenga la tesi della “giusta causa” in un eventuale contenzioso legale. Ciò è ancor più vero dal momento che Moratti toglie Balotelli dalle “ambasce” e dall’essere “confuso”, “frastornato” e versante in una condizione “tra le più difficili della mia vita”, proprio per spegnere sul nascere la tesi di una “reiterata condizione di sofferenza nella quale la società avrebbe posto e lasciato Mario Balotelli”, che avvalorerebbe una sorta di persecuzione nei suoi confronti da parte dell’allenatore e di alcuni compagni.
3. Come abbiamo già detto in passato, sulla intera vicenda noi pensiamo che Mario Balotelli abbia commesso errori non da poco. Forse per inesperienza, irruenza giovanile e una pattuglia di “consiglieri” (non solo Raiola) che lo ha consigliato solo nel senso di fare i suoi interessi spiccioli. Di sicuro ultimamente si è del tutto disinteressato di quelli che sono o potrebbero essere gli interessi della squadra che bene o male lo ha lanciato, in un momento decisivo per l’Inter. Questa è sicuramente la responsabilità di Mario Balotelli e di chi lo ha rappresentato ed lo rappresenta. Crediamo nel contempo anche che altri siano in parte responsabili della situazione che si è venuta a creare. Ci fu un periodo (l’ultima stagione di Mancini all’Inter, in particolare le ultime 8 gare di campionato) in cui la squadra (e anche lo stesso Mancini) erano in grave difficoltà e Balotelli appena diciassettenne la prese per mano (su richiesta di Mancini che forse non si fidava più ciecamente del team che guidava) come forse era permesso fino a quel momento solo a Zlatan Ibrahimovic. Crediamo che ad allora risalgano certe “frizioni” e certe gelosie con alcuni compagni (che rappresentano tuttora il nocciolo duro dello spogliatoio) che poi hanno partorito il granitico assetto della squadra “contro” di lui. Poi Balotelli senz’altro ci ha messo del suo per incendiare la situazione.
4. Altra questione quella di Mourinho: con buona pace della quasi totalità degli interisti, crediamo che l’allenatore con Balotelli avrebbe potuto fare di più. Proprio considerando il talento immenso del ragazzo. Ma è ben difficile che Josè Mourinho possa “perdere” più del tempo dovuto con un ragazzino troppo spesso sembrato viziato e ribelle ad ogni costo. Soprattutto è l’unico capace di essergli opposto e “nemico” allo scoperto e senza remora alcuna (ricordate cosa ha detto Balotelli della gara vinta dall’Inter con il Chelsea all’andata?…..). Il risultato di tutta questa situazione porta inevitabilmente Mario Balotelli verso una direzione opposta a quella dell’Inter e il resto della strada non sarà lastricata di convenevoli. Vedremo a quale costo. Speriamo per il ragazzo che almeno azzecchi la nuova direzione. Speriamo per l’Inter che il clamore suscitato dalla vicenda non crei eccessivo “disturbo” in vista degli importantissimi obiettivi stagionali. L’Inter degli ultimi anni è molto migliorata da molti punti di vista (in trofei vinti soprattutto), ma ha conservato un autolesionismo che la colpisce ancora anche nei momenti di snodo stagionali. Dove non possono gli avversari prova a farsi male da sola.
Libeccio
(in esclusiva per Indiscreto)
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