Se De Ligt fosse del Napoli

9 Gennaio 2021 di Indiscreto

Matthijs De Ligt è risultato positivo al Covid ed è quindi diventato il terzo giocatore della Juventus che negli ultimi giorni sia stato fermato per questo motivo, dopo Alex Sandro e Cuadrado. In concreto la Juventus rimane nella bolla dove già era, ma non si possono fare previsioni sugli sviluppi. Si può però dire, senza passare per servi di Agnelli, che la squadra di Pirlo sia senza tre quarti della difesa titolare in un campionato che già in partenza era più difficile da vincere rispetto ai precedenti nove. In altre parole, la Juventus di oggi è come assenze da Covid messa peggio rispetto al Napoli dello scorso 4 ottobre, visto che a Gattuso mancavano per questo motivo soltanto Zielinski ed Elmas. Per dire, Milan-Juventus si è giocata con due assenze da Covid per parte.

Volevamo arrivare proprio qui, per commentare la politicissima sentenza del Collegio di Garanzia del CONI che ha tolto i 3 punti a tavolino alla Juventus e quello di penalizzazione al Napoli. Una sentenza basata su un dettaglio che poi non si è rivelato un dettaglio, cioè che il divieto vincolante della ASL napoletana non sia stato (secondo il CONI e il Napoli) quello del giorno della partita ma quello precedente. Quindi nessuna malafede da parte dell’incolpevole De Laurentiis, come da sentenza di Appello, ma il rispetto della ASL che evidentemente viene ritenuta gerarchicamente superiore al Governo e quindi al Ministero della salute.

Una sentenza che avrebbe fatto gridare allo scandalo per qualunque delle altre 19 squadre della Serie A, che infatti sono arrivate quasi a metà stagione rispettando il protocollo governo-FIGC anche quando avrebbero avuto convenienza a non farlo, come ad esempio il Genoa contro lo stesso Napoli. In pratica il CONI asserisce che una qualsiasi ASL locale, presumibilmente con dirigenti e medici tifosi della squadra locale, può bloccare il campionato. Ma il punto non è nemmeno questo, bensì il fatto che quando si parla di Napoli esista una sorta di morale razzistica, di solito verso i danneggiati ma in ultima analisi anche nei confronti del Napoli, del genere ‘Va be’, sono napoletani’.

Agli addetti ai lavori-livori non sono comunque sfuggiti due particolari. Il primo è che la FIGC di Gravina abbia rinunciato a difendere la sua stessa sentenza, autosconfessandosi. Il secondo è il profilo bassissimo adottato dalla Juventus, che al di là dei 3 punti è danneggiata anche dal dover trovare una data per il recupero: i crediti sono sempre crediti e gli Agnelli sanno farli valere.

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