Se Capello è l’uomo giusto

17 Dicembre 2007 di Stefano Olivari

Ciao Stefano, volevo esprimere la mia opinione sulla nomina di Capello Ct dell’Inghilterra, premettendo subito di non essere del tutto d’accordo con la tesi dell’uomo giusto al posto giusto, che è stata suffragata anche da tuoi colleghi autorevoli e su cui presumibilmente i giornali italiani costruiranno paginate se e fino a quando le cose andranno bene per il nostro connazionale. Intendiamoci: penso anche io che Capello sia la persona giusta per riportare disciplina negli allegri ritiri della Nazionale inglese e rimotivare quei giocatori che si avviano verso la seconda parte della loro carriera (penso a Beckham, Lampard, Gerrard, Terry) senza aver mai combinato niente con la maglia dell’Inghilterra, pur avendo vinto molto a livello di club. Ma in buona sostanza credo che la F.A. abbia sbagliato nel chiamare un allenatore da “tutto e subito” per una allenare una squadra che, a mio avviso, non è in grado neppure in prospettiva, di puntare al Mondiale del 2010. Mi spiego meglio: tolti i grandi giocatori di cui sopra, non mi sembra che ci siano molti altri calciatori inglesi in grado di far compiere in tempi brevi il salto di qualità alla loro nazionale, a parte qualche giovane di talento come Richards (e forse Walcott e Bale). A questo punto la domanda è: avrà Capello la voglia, alla sua età e dopo la carriera fatta, di consumarsi gli occhi sui campi della Premier per scoprire nuove leve valide per la squadra? Io in proposito qualche dubbio l’avrei…Per questo motivi secondi me sarebbe stato meglio che i maggiorenti della F.A. avessero puntatosu un allenatore-setacciatore alla Bernardini o anche alla Bearzot pre-Argentina 78, in grado di costruire un gruppo, che, anche passando attraverso brutte figure ed esperimenti azzardati, possa essere capace, se non raggiungere, perlomeno di lottare per altri traguardi. E’chiaro poi che tutto è opinabile, anche considerando le qualità dell’allenatore in questione. Del resto anche quando fu nominato Lippi C.T. della Nazionale italiana si facevano discorsi simili a quelli che sto facendo adesso…

Vincenzo

Siamo d’accordo sul fatto che Fabio Capello sia tutto tranne che un costruttore di giocatori, anche se nella sua seconda incarnazione milanista (la prima era stata ovviamente quella da giocatore, fra l’altro anche nella rosa dello scudetto della stella) ha lavorato tanto e bene nel settore giovanile. Non siamo invece d’accordo sul livello tecnico dell’Inghilterra in prospettiva Mondiale 2010: il suicidio nelle qualificazioni europee non può cancellare il valore di un gruppo dalle grandi imprese sfiorate, dal quarto mondiale 2002 (vantaggio di Owen, poi evitabilissima rimonta brasiliana) alle due drammatiche battaglie con il Portogallo ad Euro 2004 e nel 2006 in Germania. Segno che in fondo manca solo qualcuno che ti faccia vincere quando devi vincere: che non significa un ‘vincente’ secondo l’accezione becera da albo d’oro, ma solo di un allenatore che non faccia invenzioni e che sia capace di effettuare scelte anche impopolari. Insomma, Capello. Difficile che deroghi dal 4-4-2 blindato, difficilissimo che inventi giocatori che non ci sono. Il problema principale ci sembra il portiere, nel senso di non mettere in discussione il prescelto: Carson è stato linciato dopo l’ultima partita con la Croazia, ma aveva colpe reali solo su un gol, e vista l’età ci sembra adatto per fare il vice di Robinson (che nel 2010 avrà 31 anni), mentre magari come alternativa Capello potrebbe giubilare James (che ha tutte la caratteristiche per non piacergli) e puntare sul Kirkland dela situazione. In sintesi, auguri di buona salute a Robinson: non è inferiore a chi difende la porta di Brasile, Argentina, Germania o Francia, per citare paesi con ambizioni. In difesa non vediamo motivi per disperarsi: Micah Richards è un fenomeno (Eriksson, suo allenatore al Manchester City, ha detto che non ha mai visto un difensore di diciannove anni così decisivo), la fascia destra è sua mentre a sinistra il 2010 sarà del trentenne (nel 2010) Ashley Cole. In mezzo c’è poco da inventare: banalmente si può prevedere un ticket Terry-Ferdinand, creativamente Capello per come vede il calcio (e per come lo vede Italo Galbiati) potrebbe dare una chance a Dawson e soprattutto a Steven Taylor, non certo un bambino da scoprire (ha 21 anni e a parte un breve parentesi gioca da sempre nel Newcastle) ma che ha un potenziale ancora in parte inespresso. Il centrocampo è di valore mondiale, se Beckham tornerà fisicamente in buone condizioni fra due anni e mezzo potrà spararsi l’ultimo urrah: in ogni campo a destra non mancano le alternative. Per come sta giocando e per caratteristiche tecniche potrebbe rischiare qualcosa Lampard: Capello ha sempre la tentazione di inserire un mazzolatore in più, piuttosto di uno portato ad inserirsi e che in ogni caso costruisce poco come Lampard. Gerrard insostituibile, mentre chi ha avuto Cassano non può avere paura di gestire Joe Cole. Discorsi scontati anche sull’attacco: ai soliti nomi (McClaren aveva addirittura ripescato Heskey…), soliti (Crouch, Owen, Rooney) ma sufficienti perché in campo si va in undici, Capello potrebbe aggiungere una certezza sia pure non scinitillante come Andrew Johnson piuttosto che una scommessa alla Nugent. Ci siamo lasciati prendere la mano, sproloquiando su tutto e tutti, ma volevamo solo dire che con questo gruppo ed un c.t. come Fabio Capello l’Inghilterra ha buone possibilità di alzare la coppa 44 anni dopo Wembley. Farlo nella realtà è ovviamente un’altra cosa.

stefano@indiscreto.it

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