Scuse alla Idem

21 Novembre 2013 di Stefano Olivari

Enrico Letta non ha chiesto scusa agli italiani per aver tenuto nel governo una come la Cancellieri, ministro della giustizia che si mette ‘a disposizione’ di una famiglia con vari indagati e un latitante (Paolo Ligresti, visto varie volte nel gallianiano Giannino: è davvero finita un’epoca) ma dovrebbe farlo almeno, pubblicamente (speriamo che in privato abbia già provveduto), con Josefa Idem. Alla quale, da ministro delle pari opportunità, sport e politiche giovanili era stata indicata la porta d’uscita lo scorso giugno, dopo la vicenda dell’IMU. Che poi, molto poi (in agosto), si è appreso essere in questi termini: la campionessa olimpica aveva la residenza in una casa A di sua proprietà, poi si era trasferita in una casa B con marito e figli ma non aveva cambiato residenza e quindi sulla casa A aveva pagato l’IMU come prima casa. Il problema non era tanto questo, quanto che la casa A fosse in parte utilizzata come palestra pur essendo accatastata come casa. Solo che pochi media di destra e pochi, incredibile, di sinistra, hanno fatto notare che la Idem aveva chiesto di cambiare la destinazione d’uso della casa A nel… 2011! Quando cioè era ancora un’atleta e nemmeno pensava che 2 anni dopo sarebbe stata chiamata come una delle foglie di fico del governo delle larghe intese. Per tacere del fatto che l’anno prima dello sbaglio il commercialista aveva considerato la casa A come prima abitazione. Anche i più prevenuti potranno intuire la differenza fra il suo caso e quello di un ministro che scambia gli amici di famiglia (al di là del fatto che siano impresentabili) con ‘casi umani’ per riflettere sulle condizioni di vita nelle carceri. Siamo contro la mitizzazione degli sportivi, anche perché spesso si scopre che la gloria non è poi così vera, ma questo non toglie che quasi sempre siano strumentalizzati da chi in vita sua ha vissuto solo di pubbliche relazioni. A qualcuno può andare bene, magari anche alla stessa Idem che guadagna da senatrice del PD più di quanto prendesse dal CONI come canoista e che sulla vicenda Cancellieri non si è espressa, ma questo non toglie che la certezza che chi è legato a poteri forti ( e tutti visibili, altro che Bilderberg) riesca sempre a sfangarla e a giocare anche alla vittima.

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