Sanremo 2021: il penoso Ibrahimovic alla Celentano

3 Marzo 2021 di Stefano Olivari

Zlatan Ibrahimovic come Adriano Celentano? Il campione del Milan sul palco del Festival di Sanremo è stato davvero penoso, giudicando soltanto la prima serata, recitando male testi pessimi e facendo la macchietta nemmeno tanto autoironica di se stesso. Questo ovviamente non toglie che il personaggio di Sanremo numero 71 sia lui, che anche fuori dal campo si guadagna fino all’ultimo centesimo che gli danno. Ed il paragone con Celentano, che Ibra probabilmente non ha mai sentito nominare, è sorto spontaneo nelle menti più anziane, quelle che hanno vissuto nella sua epoca il Celentano del Clan, dove in embrione c’erano già sia il Celentano attore sia quello telepredicatore: siamo figli della foca e non vogliamo che nostra madre muoia.

Ibrahimovic alla Celentano, con tanto di pause, è chiaramente una trovata degli autori, partendo dall’assunto che sia il calciatore sia il Molleggiato sono personaggi che non amano il contraddittorio e si circondano di collaboratori e gregari, quando non dipendenti, adoranti e viventi di luce riflessa. In ogni caso nessuno che ogni tanto pronunci un liberatorio “Ma cosa cazzo stai dicendo?”. La differenza è che questo schema non può durare a lungo e Celentano lo ha capito da decenni: l’assenza dà più peso ad asserzioni o anche a semplici battute, con la curiosità del pubblico sempre viva.

Questo Ibrahimovic inflazionato e costruito è invece un’involontaria parodia di sé stesso. Come del resto Celentano da quando non funziona più al cinema (ultimo film il folle e a suo modo geniale Jackpot, del 1992) e non fa più una canzone decente. Rimane però il loro carisma, rimangono i loro fan (fra i quali noi) delusi anche anche se consapevoli del giochino: il personaggio famoso è vitale in una manifestazione in cui il grande pubblico non conosce la metà dei partecipanti. Oh, poi oggi sono tutti grandi esperti di Madame e di Colapesce, in attesa di analizzare le strambate di Luna Rossa.

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