Sacchi o Van Basten?

25 Agosto 2022 di Stefano Olivari

Il premio dato l’altro giorno da Ceferin ad Arrigo Sacchi ha scatenato un dibattito che ci ha scaldato il cuore, ricordandoci i tempi della guerra fra gioco a zona e gioco a uomo (come non ricordare il modo in cui l’immortale Maurizio Mosca spiegò a Raffaella Giuliani la ‘marcatura a donna’?) e che da più di trent’anni divide anche i tifosi milanisti, visto che l’importanza storica di Sacchi è legata a ‘quel’ Milan e non ad altro, neppure alla Nazionale finalista mondiale nel ’94. In estrema sintesi: quel Milan giocava in quel modo grazie a Sacchi o grazie a campioni quasi tutti nel momento magico della carriera? Sacchi o Van Basten? Domanda a cui nell’estate 1991 Berlusconi avrebbe dato una risposta.

Di sicuro il presidente della UEFA ha esagerato, descrivendo Sacchi come un innovatore a livello tattico. Sacchi non ha inventato davvero niente: non il 4-4-2, che per fare un esempio moderno era il modulo dell’Inghilterra di Ramsey campione del mondo 1966, non il pressing che era un concetto di scuola sovietica (la Dinamo Kiev di Maslov, che tutti ovviamente abbiamo visto giocare) o comunque dell’Est Europa e che poi l’Ajax e l’Olanda di Michels avrebbero esaltato, non la tattica del fuorigioco che gli inglesi praticavano già un secolo fa e che in Belgio sarebbe diventata religione. E allora?

Sacchi ha cambiato la mentalità internazionale (banalmente: l’atteggiamento in campo) delle squadre italiane, anche di quelle tatticamente diverse dal suo Milan, che infatti da quell’epoca avrebbero iniziato a dominare in Europa. La sua importanza storica è secondo noi questa, l’aver cambiato anche soltanto a parole una certa mentalità italiota, e non quella di aver vinto due Coppe dei Campioni perché allora se Sacchi è bravo Clough è Dio. Date ad Allegri i migliori difensori del mondo, tutti nel fiore degli anni, Ancelotti, Donadoni, Rijkaard, Gullit e Van Basten, e magari due Champions League le vince anche lui, che già due volte è arrivato in finale. L’importanza di Sacchi, per simpatizzanti e antipatizzanti, è quindi prima di tutto culturale. Sacchi o Van Basten?

Sacchi o Van Basten?
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