Rybakina, Linette e le ragazze dell’Est

25 Gennaio 2023 di Stefano Olivari

Giorno 11 degli Australian Open 2023 dedicato alle semifinali femminili, due partite non previste (solo una giocatrice su quattro, la Sabalenka, era fra le prime 16 teste di serie) ma comunque interessanti. Alle 9.30 ora italiana quella più leggibile: il servizio ed i colpi di entrata nello scambio di Elena Rybakina, numero 25 del mondo, contro l’esperienza e lo spirito guerriero di Viktoria Azarenka, numero 24. Siamo condizionati dal fatto di avere visto per intero due partite della finta kazaka, quella con la Cocciaretto e quella con la Swiatek, lo ammettiamo. Ma prese con la stessa percentuale di forma è comunque più forte la Rybakina, sulla quale scommetteremo 100 euro ad un dignitoso 1,52. 

Molto più chiara la favorita dell’altra semifinale, anche se la numero 5 del mondo Aryna Sabalenka è una specialista in suicidi. Brava a sfruttare le sue occasioni è stata Magda Linette, numero 45 WTA, che a 31 anni ha azzeccato il torneo della vita. Confronto di stili: le mazzate della bielorussa ed il tennis molto femminile della counterpuncher polacca, che il meglio lo dà proprio contro avversarie potenti. Pensiamo che il match venga fuori equilibrato, quindi giochiamo sulla quota sbagliata: 20 euro sulla Linette a 4,80.

Due partite che per l’ennesima volta ci consentono di sottolineare il dominio delle ragazze dell’Est. Dominio non assoluto, ma in proporzione alla popolazione da cui vengono, con enormi risultati anche negli sport di squadra. In semifinale due bielorusse, una russa-kazaka e una polacca. E nei quarti una sola non dell’Est, cioè la Pegula, che consente di non tirare fuori la teoria della fame (la sua famiglia è ricchissima, suo padre fra le mille cose possiede i Buffalo Bills della NFL) ma di buttarla più sull’etnico. Queste ragazze hanno il fisico (fra le semifinaliste solo la Linette, comunque non bassa, è sotto l’1,80), e nella media la testa giusti per emergere nel professionismo. Poi ce la possono fare tutte quelle con qualità eccezionali (la Jabeur è numero 2 del mondo, la seconda tunisina 918) o con un buon sistema alle spalle (americane, o anche italiane), ma un’occhiata alla nazionalità o all’origine familiare delle prime 100 chiude ogni discorso.

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