Robot fra noi

7 Marzo 2014 di Paolo Morati

Robot fra noi

La figura del robot nell’immaginario comune è per buona parte legata a macchine dalle sembianze umane, così come descritte ad esempio da autori come Isaac Asimov o Philip K. Dick. Di fatto sono tanti gli esempi letterari e cinematografici dove il robot che parla e si muove, magari in modo buffo o altre volte indistinguibile da un vero umano, entra a far parte della società in modo più o meno vitale. Film come Il mondo dei robot, Blade Runner o Terminator fino a AI e Io robot così come centinaia di altri hanno esplorato opportunità e problematiche del pensiero robotico o comunque umanoide, e androide. In alcuni casi facendo riferimento proprio ad autori letterari.

In realtà il concetto di robot si stacca dal limite anatomico e deve essere visto in modo molto più ampio come elaborazione di una ragione autonoma da parte di macchine pensanti grazie ad algoritmi sempre più sofisticati. Che possono essere propri di sistemi antropomorfi, ma non solo. Un aiuto per riflettere in tal senso ci arriva da Robot fra noi (Bollati Boringhieri), saggio del professor Illah Reza Nourbakhsh, che sui robot ci studia (e lavora) da una vita proponendo anche diverse innovazioni. Nella sua prefazione si legge “Le tecnologie robotiche sembrano magiche perché hanno notevoli capacità di trasformazione. Uno strumento che usiamo comunemente può diventare qualcosa in grado di guardarci, ascoltarci e rispondere alle nostre necessità. La robotica rende i prodotti in mezzo a cui viviamo più consapevoli e più vivi, seguendo una tendenza che avrà una profonda accelerazione nel prossimo decennio. Ormai infatti l’ambizione della robotica non è soltanto quella di copiare e realizzare androidi che camminano e parlano e siano indistinguibili dagli esseri umani. La robotica è cresciuta e si è allontanata da questa idea di partenza”.

Il libro è quindi un viaggio attraverso presente e futuro per capire come i robot possono modificare il mondo in cui viviamo così come l’essere noi stessi. Si parla ad esempio di elaborazione di informazioni e dati a fini di marketing, con particolare riferimento alle web analytics, con le strategie dinamiche online destinate a passare anche sul mondo fisico. Con ciò che sembra fantascienza che in realtà, come spiega l’autore, è già stato fatto in un’ottica di visione artificiale che lega percezione e cognizione. E la pubblicità che finirà per guardare noi tutti attraverso pareti digitali. Per arrivare a quella che viene definita La nuova mediacrazia.

Ma nel saggio si parla anche di meccaniche e intelligenze, e di robot fai da te, che porteranno allo “smog robotico”, elencando progressi e svolte previste da qui a venti anni in tale campo tra robot serpenti, volanti e casalinghi. E con una diffusione maggiore grazie a fenomeni come la stampa 3D che abbasserà notevolmente i costi di prototipazione. Il tutto con alcune questioni da risolvere legate ai motori (che devono sposare elasticità, flessibilità e forza elevata) e batterie. Fino alla possibilità di replicare i comportamenti pratici propri degli uomini e di acquisire informazioni prima online e quindi condividerle con gli altri robot. Ci fermiamo qui per non rivelare altro di un libro stimolante, che tratta anche aspetti di etica ed emotività, di morale, coinvolgendoci perfino nello scenario capovolto degli umani robotizzati. Pillola rossa o pillola blu?

twitter@paolomorati

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