Attualità

Ristoranti chiusi a Milano

Stefano Olivari 06/09/2020

article-post

C’era una volta il boom della ristorazione a Milano. Ma cosa diciamo, ristorazione? No, food. Adesso non passa invece giorno che non si assista a nuove chiusure: dal ristorante di Heinz Beck a Citylife (Attimi) a quello di Filippo La Mantia in piazza Risorgimento, dallo storico Paper Moon di via Bagutta al Numero 10 di Alessandro Del Piero di piazza Monte Grappa, passando per tantissimi altri che non hanno retto alla scomparsa della clientela del pranzo e soprattutto di quella con carta di credito aziendale.

Parliamo di posti di vari livelli con ambizione (fallita, non solo causa Covid) di funzionare e di avere clienti, non dei tantissimi locali di riciclaggio per ‘ndrangheta o camorra, spesso mascherati dietro una comunicazione da startupper sfigati, che del meccanismo apertura-chiusura hanno fatto una scienza esatta e che a Milano hanno trovato da decenni la terra promessa. Del resto Michael Corleone lo fecero studiare, non è che lo mandassero a chiedere il pizzo ai negozianti.

Cosa vogliamo dire? Quello che dicevamo già prima del ridimensionamento da Covid, cioè che un’economia basata soltanto (ripetiamo: soltanto) su cazzatine di cui si può fare a meno è un’economia da paese sottosviluppato. E qui allarghiamo il discorso all’Italia, vista l’enfasi che nonostante la dura lezione di questi mesi ancora si pone sul turismo e sulla cultura (non dovrebbe partire dal mandare i bambini a scuola?) nell’accezione turistico-liceale, che pur pregevoli sono un qualcosa di cui la gente fa tranquillamente a meno.

Io medio borghese di Shangai posso rinunciare alla millesima mostra sul Pinturicchio, alle trenette al pesto sgomitando in un locale della Liguria e al tramonto visto da Anacapri, al limite me ne sto a casa a vedere sul maxischermo Spezia-Parma a porte chiuse. Non stiamo auspicando un’Italia fatta solo di acciaierie e industrie tecnologiche innovative, ma un’Italia più o meno autosufficiente, meno ricattabile di quella attuale. Il parco divertimenti per parassiti nostrani e turisti stranieri non può funzionare, se c’è solo quello.

Potrebbe interessarti anche

  • preview

    Il Muro della pallacanestro

    Lo spazio per i nostri e vostri commenti sulla pallacanestro italiana e internazionale, resistendo (ma anche no, perché questo è uno dei pochi sport in cui la nostalgia è fondata) al mantra ‘Una volta era tutto meglio’.

  • preview

    Cosa ne sarà di noi

    Come cambierà Indiscreto? Il mondo può fare a meno della risposta, ma noi no vista la passione, il lavoro e la vita che che ci abbiamo messo negli ultimi 25 anni. Risposta prematura, perché la migrazione richiede tempo e non la sta facendo un’intelligenza artificiale ma una indecisione naturale, valutando ogni singolo articolo: fra quelli […]

  • preview

    Il Muro di Garlasco

    È impossibile non parlare di Garlasco visto che chiunque di noi ha un’opinione sulla riapertura delle indagini riguardanti l’omicidio di Chiara Poggi, che hanno riportato al centro dell’attenzione, oltre che Alberto Stasi (all’ultimo conteggio il colpevole), anche le gemelle Cappa (una delle due legge Indiscreto: davvero, non è una concessione alla mitomania), il fratello di […]