Rifle jeans a 2 euro

2 Febbraio 2021 di Stefano Olivari

Jeans Rifle, chi non li ha mai avuti? Nel nostro armadio ci sono da decenni ed è per questo che il fallimento della Rifle, avvenuto lo scorso ottobre, ha attirato la nostra attenzione mentre colpevolmente giriamo pagina sulla crisi di tante altre aziende della old economy meno note di quella fiorentina, fondata nel 1958 dai fratelli Giulio e Fiorenzo Fratini e con sede a Barberino del Mugello. Tutto finirà nelle prossime settimane con una svendita a 2 euro il pezzo, fra giubbotti e jeans, che presumibilmente sarà presa d’assalto. Fine di una bella storia, con il suo punto più alto ovviamente (è stato il punto più alto di tutto) negli anni Ottanta.

Nel decennio magico i Rifle, così come gli Americanino, erano la marca di jeans ed in generale di pantaloni più usati dai paninari con basso potenziale di spesa. Li usavamo anche noi piccolo borghesi, pur non facendo parte di alcun gruppo giovanile, solo perché li si trovava dappertutto, mentre i figli dei ricchi ed i figli dei loro domestici vestivano Armani. E curiosamente quasi vent’anni dopo una Rifle già in declino avrebbe tentato di rilevare l’Americanino (viene in mente un vecchio numero di Cuore, che sfotteva Scalfari parlando di una fusione fra Intrepido e Monello), anche se il treno giusto era passato ed era già impossibile posizionarsi fra i marchi cool e le cinesate.

Da ricordare che l’intuizione iniziale dei Fratini fu quella di intercettare la voglia di America, o semplicemente il nostro provincialismo, andando a comprare in North Carolina uniformi e vestiti usati di soldati statunitensi, rielaborandoli (per non dire copiandoli) ad uso di un gusto italiano. Da ricordare anche che i giorni di gloria sarebbero finiti con la diversificazione, la finanziarizzazione e tutte quelle cose, compreso l’ingresso di un fondo di investimento, che appena appaiono si capisce che la storia sta finendo.

Share this article
TAGS