Ricordi da Leòn

27 Settembre 2009 di Stefano Olivari

di Stefano Olivari

Compie oggi 68 anni Peter Bonetti, uno di quei calciatori ingiustamente ricordati per una partita sola. Ingiustamente, perchè 18 stagioni a difendere i pali del Chelsea non sono poca cosa: due storiche promozioni nella massima serie, nel 1963 e nel 1977, con in mezzo mille altre storie e pochi altri trofei. Fra questi una FA Cup e la Coppa della Coppe del 1971, vinta ad Atene in finale sul Real Madrid di Pirri e Zoco, dove giocava ancora un vecchissimo Gento. Era il Chelsea di Peter Osgood, con in panchina Dave Sexton. Ma la partita di Bonetti che il mondo ricorda è ovviamente quella dei mondiali messicani del 1970, il quarto di finale fra Germania Ovest e Inghilterra che l’oriundo svizzero (i genitori erano ticinesi) giocò al posto di un Gordon Banks messo a terra da vomito e diarrea. Campioni del mondo in carica in vantaggio per 2 a 0, poi rimonta tedesca per un tre a due che aveva bisogno di un capro espiatorio: ovviamente il portiere, anche se rivedendo i gol non sembra che avesse responsabilità enormi. Dopo il ritiro Bonetti si è trasferito all’Isola di Mull, in Scozia, facendo il…postino e giocando solo per divertimento. Nel 1966 era stato riserva, per questo non aveva avuto la medaglia di campione del mondo (assurdamente riservata solo agli undici giocatori della finale, un’ingiustizia durata fino al 1974). Quando la Fifa ha deciso di onorare anche le riserve, sia pure fuori tempo massimo, le medaglie inglesi sono state consegnate dal premier britannico Gordon Brown. Lo scorso 10 giugno a Downing Street c’erano Ron Springett, Jimmy Armfield, Gerry Byrne, Ron Flowers, Norman Hunter, Terry Paine, Ian Callaghan, John Connelly, George Eastham, con il grandissimo (ma quello a partire dai quarti fu il Mondiale del suo sostituto Hurst) Jimmy Greaves. C’era anche Peter Bonetti, e pazienza se il mondo si ricorda solo di quel disgraziato pomeriggio a Leòn.
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