Ribery non farà il giurato
22 Luglio 2010
di Stefano Olivari
di Stefano Olivari
La nota vicenda delle escort di Ribery e Benzema è un caso politico? Questo ha detto Karl-Heinz Rummenigge, in maniera non proprio disinteressata visto che un Franck Ribery umanamente in caduta libera sarebbe una sciagura anche per il Bayern Monaco. Di sicuro per il momento non è una grande pubblicità per la Electronic Arts, visto che il penultimo Fifa per il mercato francese aveva come uomini immagine proprio lui e Benzema (mancava giusto Govou). Rummenigge ha spiegato che secondo lui c’era bisogno di un capro espiatorio per il disastro francese in Sudafrica e così è stato ingigantito a livello anche mediatico, oltre che giudiziario, un caso che già da mesi stava montando.
Tesi pittoresca, visto che Domenech l’attaccante del Real Madrid non lo ha nemmeno convocato e che Ribery non è stato certo il peggiore dei Bleus. Pur non usufruendone, riteniamo socialmente utile la prostituzione: dal punto di vista etico molto migliore della società del familismo amorale, dove tutto è relazione (in cialtronese ‘network’, in italiano mafia) e aggiramento delle regole. Il punto, che non staremo a trattare, è quello della maggiore età della famosa Zahia al momento di quella che Di Pietro (non Carmen) definirebbe ‘dazione’. Il punto bis, nella società delle relazioni e delle recensioni incrociate che non ammorba solo l’Italia, è che si raccolgono firme per Roman Polanski condannato per lo stupro di una tredicenne e si invita a ‘chiudere una stagione di sangue’ (liberando chi l’ha versato), mentre uno con la faccia sfregiata e che non farà mai il giurato ad alcun festival si può tranquillamente linciare.
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