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Regno (dis)unito
Alvaro Delmo 22/06/2012
Una delle anomalie che ci confondeva di più da piccoli era quella delle Nazionali “inglesi” che partecipavano alle diverse competizioni. In pratica la distinzione tra Inghilterra e Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord non era ancora molto chiara nella nostra mente. Complice sì la generalizzazione che spesso molti facevano (e fanno) chiamando erroneamente inglesi tutti i sudditi dei Windsor, ma ancor più la confusione indotta dalle gare sportive.
In realtà come ci insegnano i più esperti della materia il diritto delle singole federazioni di Inghilterra, Scozia, Galles e Irlanda del Nord di partecipare con proprie squadre di calcio ai tornei organizzati da FIFA e UEFA nasce da ragioni storiche. Così come la distinzione che rimane anche nel Rugby. Cosa che invece non avviene per altri giochi di squadra e per le discipline considerate olimpiche… calcio compreso.
Sì perché di fatto alle prossime Olimpiadi di Londra il Regno Unito porterà come Paese ospitante un proprio team riunito sotto l’Union Jack, uno dei rari casi in cui questo è accaduto – l’ultima volta nel 1972 – oltre che per le regole restrittive sui giocatori papabili anche per la grande rivalità che esiste tra le varie federazioni; tanto che prima Scozia e Galles e poi anche Ulster non hanno visto di buon occhio la decisione di avere una ‘nazionale’ ai Giochi (cosa che invece non ha creato problemi per il molto meno seguito Basket). Il timore secondo alcuni era che poi la FIFA potesse chiedere più avanti una effettiva riunificazione delle quattro squadre anche per i suoi tornei.
Mentre ci concentriamo sulla sfida tra l’Italia e la vera Inghilterra per i quarti di finale degli Europei 2012 che si terrà domenica, le ultime notizie danno comunque possibile una selezione Olimpica di sostanzialmente soli (o in gran parte) giocatori inglesi, Under 23, più tre fuori quota (si è fatto anche il nome di David Beckam, oltre a quelli di Joe Cole e dei gallesi Ryan Giggs e Aaron Ramsey). A questo punto quanti alla fine gioiranno effettivamente per le eventuali vittorie di calciatori provenienti da una ‘home nation’ rivale?
Alvaro Delmo, 22 giugno 2012
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