Rachael Blackmore come Liz Taylor

12 Aprile 2021 di Indiscreto

Rachael Blackmore è diventata la prima donna nella storia a vincere il Grand National, la competizione ippica più dura (soprattutto per i poveri cavalli) e famosa del mondo, arrivata all’edizione numero 173. Ad Aintree la quasi trentaduenne irlandese era peraltro fra i favoriti, secondo i bookmaker (tutto è relativo, perché era pagata a 10: nel galoppo ad ostacoli, così pieno di imprevisti, non può esserci un grande favorito), con il suo Minella Times di proprietà di J.P. McManus, il miliardario, anche lui irlandese, grande amico di Alex Ferguson e per un certo periodo anche azionista del Manchester United.

Rachael Blackmore è europea, bianca, etero, viene da una famiglia della classe media, ma nonostante questi difetti, difetti dal punto di vista del giornalista collettivo, siamo convinti che si parlerà tanto di lei perché è una donna e perché ha compiuto un’impresa spaziale: il Grand National è qualcosa di estremo e inoltre le donne vi partecipano soltanto dal 1977. A volte anche con buoni risultati, come il terzo posto di Katie Walsh nel 2012, ma finora mai con la vittoria. Significativo che anche sabato i non arrivati, 29, siano stati molti di più dei quelli, 15, che hanno tagliato il traguardo.

Chiaramente Rachael Blackmore ha ricordato a tutte le menti pop il famosissimo Gran Premio, classico film che tutti abbiamo visto insieme alla nonna (insieme a Bernadette e Catene), con una dodicenne Liz Taylor, nel film Velvet Brown, che in mezzo a varie vicende familiari alla fine corre e vince proprio il Grand National (anche se nella versione italiana non è chiaro che sia il Grand National) in sella al suo cavallo Pie. All’epoca, il film è del 1944, tutto letteralmente impossibile, oggi per fortuna no. Il mondo va avanti.

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