Economia
Quanto vale l’oro
Stefano Olivari 06/06/2024
Quanto vale l’oro? Risposta da compitino a questo quesito da e per Google: 2.360 dollari all’oncia, mentre stiamo scrivendo queste righe, per usare il parametro più diffuso, o se preferite circa 70 euro al grammo (un’oncia è 28,3 grammi). Ovviamente la domanda non è questa, ma riguarda l’opportunità di investire in oro dopo una lunga e stimolante discussione avvenuta l’altro giorno con un supercompetente, anche in buona fede perché non aveva qualcosa da venderci. Senza stare a copiare i grafici che tutti vediamo sul web, si può dire che sia in termini nominali sia in dollari rettificati con il potere d’acquisto l’oro si trovi sui suoi massimi storici. E quindi? Corriamo dall’elegante Compro Oro sotto casa con il lingottino, l’anello, la sterlina della Prima Comunione? Nella foto una sterlina d’oro uguale a quella che ci regalarono nel 1976, quando ricevemmo il sacramento nella chiesa intitolata ai Santissimi Nabore e Felice.
Risposta: non ancora, a meno di averne bisogno per mangiare o per l’abbonamento a DAZN. Perché le varie guerre e le incertezze politiche in mezzo mondo stanno rendendo gli acquisti di oro, chiaramente come riserva di valore, sempre più una scelta moderna nonostante la fine di Bretton Woods (ormai più di mezzo secolo fa) e quindi del sistema di cambi che aveva come architrave la convertibilità dei dollari in oro. Una scelta, questa della nuova corsa all’oro, non soltanto della Russia della situazione, stato o privati di grossa cilindrata (possono fregarti il Chelsea, ma non lingotti tenuti in Svizzera), ma anche del fu Occidente: la Banca d’Italia è una di quelle nel mondo con più oro (2.452 tonnellate, abbiamo letto sul suo sito, quasi come la Bundesbank ma più, per dire, della Cina) e sembra voglia andare avanti. In ogni caso consigliamo come lettura serale questo riassunto riguardante l’evoluzione del ‘nostro’ oro: la cosa che ci ha più impressionato è che alla fine del vecchio mondo monetario, quindi l’inizio degli anni Settanta, le riserve auree dell’Italia fossero circa le stesse di oggi. Qualcuno dà per scontata una guerra? Saremmo contenti solo per quelli che “Il turismo è il nostro petrolio“.
A favore dell’oro anche questo periodo di taglio dei tassi, visto che per sua natura l’investimento in oro è improduttivo, ma non volevamo andare sui massimi sistemi perché anche fra le persone comuni, anche fra i giovani, stiamo notando una maggiore propensione a regalare o comprare oro nell’ottica (tutta da dimostrare) che sia qualcosa di solido, di trasportabile in caso di disastro (cosa che non è il monolocale per designer norvegesi o fuoricorso pugliesi criptogay), di poco soggetto alle scelte della politica e per certi aspetti paradossalmente (visto quanto è antico) decentralizzato e relativamente scarso come potrebbe esserlo un Bitcoin. Domanda finale: comprare (anche ETF, ovviamente), tenere, vendere oro? Nella nostra ignoranza siamo per tenere, a meno di non essere trascinati nella Terza Guerra Mondiale. La parola ai competenti ma soprattutto agli incompetenti, perché i soldi sono i loro.
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