Quanto è costata Alitalia

31 Ottobre 2019 di Indiscreto

Alitalia diventerà di Lufthansa e smetterà di essere una sciagura finanziaria per l’Italia? In molti lo sperano, sostenendo che l’italianità non si difenda volando in perdita. Per il momento registriamo la lettera che Lufthansa avrebbe scritto al Ministero dello Sviluppo Economico, dicendosi disposta ad investire 200 milioni di euro, il doppio di quanto messo in campo dagli americani di Delta.

Ovviamente Lufthansa, che significa come marchi anche Austrian Airlines, Swiss Air Lines ed Eurowings, non vorrebbe l’Alitalia attuale con 11.500 dipendenti e 116 aerei, ma una sua versione più dimagrita con circa la metà dei dipendenti e non più di 80 aerei. Traduzione: quei licenziamenti sempre rimandati, con costi enormi per la collettività, adesso sono l’unico scenario alternativo al fallimento. Va detto che anche secondo Ferrovie dello Stato e Atlantia (i soliti Benetton), possibili soci di Lufthansa in questa impresa, i licenziamenti, esuberi in italiese, sarebbero circa 3.000.

Ma al di là di un futuro che non conosciamo, così come non conosciamo le contromosse di Delta, è interessante rispondere alla domanda su quanto sia costata finora Alitalia agli agli italiani. Stando al più volte citato studio di Mediobanca del 2015, fino al 2007 (data non casuale, visto che è quella del commissariamento) fra aumenti di capitale e aiuti vari la compagnia di bandiera è costata allo Stato, al netto di dividendi e altro introiti, circa 3,3 miliardi di euro.

Nel 2008 Berlusconi, appena tornato al governo, fece saltare la vendita ad Air France per mai totalmente chiariti motivi patriottici (poteva pensarci anche qualche anno più tardi, evitando una guerra in Libia che è convenuta solo a francesi). Ebbene, dal 2008 ai giorni nostri l’Italia ha per Alitalia tirato fuori 4 miliardi a vario titolo, più i 900 milioni di prestito del governo Gentiloni con cui è continuato l’accanimento terapeutico fino ad oggi. Insomma, da un punto di vista contabile stiamo parlando di un bel meno 8,5 miliardi, senza contare tutto ciò che è stato scaricato su altri enti pubblici.

La curiosità è che l’Italia cialtronissima della Prima Repubblica ha speso per Alitalia meno di quando sia stato speso nell’ultimo decennio da governi di vario colore e anche dai mitici ‘tecnici’, con lo stop decretato dal governo gialloverde mentre quello giallorosso ancora deve esprimersi. La vera domanda è però se nel 2019 abbia un senso parlare di ‘compagnia di bandiera’, ricordando i fasti del volo Roma-Albenga ma anche che un Stato non è soltanto contabilità. Forse la risposta giusta non c’è, ma gestire Alitalia alla cazzo di cane contando sempre su un nuovo prestito di Pantalone è senz’altro quella sbagliata.

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