Quanti milionari con il Covid e le case

24 Giugno 2021 di Stefano Olivari

Durante un 2020 che per sempre sarà ricordato come l’anno del Covid il numero dei milionari nel mondo è aumentato di circa il 10%, passando da 50,9 milioni di individui a più di 56 milioni. Lo sostiene un report del Credit Suisse, che stila anche una classifica paese per paese di questi nuovi ricchi. La maggior parte dei quali viene dagli Stati Uniti (più 1,73 milioni di milionari), che battono Germania (più 633.000) e Australia (più 392.000). Questo il link al report del Credit Suisse, per le classifiche complete.

E l’Italia? Siamo andati bene anche noi, perché nel 2019 le persone con una ricchezza superiore al milione di dollari erano 1.293.000 e nel 2020 sono diventate 1.480.000, quindi un anno teoricamente disastroso, e a livello di PIL è davvero stato così (meno 8,9%), ha prodotto in Italia 187.000 nuovi milionari. Considerandoli legati alle loro famiglie stiamo quindi parlando dell’equivalente di una grande città. Ci sono però anche tanti paesi in cui i milionari sono diminuiti e questo in particolare è avvenuto in Brasile, India e Russia.

Tutti discorsi che hanno poco senso se non si rapportano alla popolazione, infatti i numeri clamorosi vengono proprio da qui. Dalle statistiche risulta che il 14,9% degli svizzeri ha una ricchezza superiore al milione di dollari, contro il 9,4 degli australiani e l’8,8% degli americani. In Italia questo dato è intorno al 3%, il che significa che circa il 10% degli italiani appartiene ad un nucleo familiare di milionari. Siamo diventati ricchi a nostra insaputa?

Come in tutte le statistiche c’è il trucco. Perché il Credit Suisse non tiene conto soltanto della ricchezza finanziaria in senso stretto, ma anche di quella immobiliare. E così si spiega il boom della stessa Svizzera: un trilocale a Lugano zona Cassarate, sui 100 metri quadrati, viene via a 900.000 dei nostri euro. Insomma, tenendo conto delle case arrivare al milione è molto facile nei paesi (come l’Italia) in cui il mercato è drogato da tanti fattori, primo fra tutti la scarsità di abitazioni di qualità. In altre parole, una parte della classe media stando di più a casa ha visto aumentare il valore della casa. Non è quindi che in quest’anno siano nate produzioni geniali, sono sempre i soldi del Monopoli in attesa del grande ritorno sul mercato degli affitti del designer norvegese ambientalista e del fuoricorso lucano criptogay.

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