Quanti debiti ha l’Inter

29 Ottobre 2019 di Stefano Olivari

Per sapere quanti debiti abbia l’Inter bisogna evitare sia l’entusiasmo acritico dei media, secondo cui esiste soltanto il dio fatturato, sia la cavillosità dei commercialisti CEPU che ci rintronano di dati, di precisazioni, di integrazioni, di note esplicative, così che il debito diventa inevitabilmente fisiologico, sostenibile, necessario per lo sviluppo, perfino poetico.

Tutto questo per dire che nonostante ieri ci sia stata l’assemblea dei soci dell’Inter e sia stato anche diffuso il bilancio ufficiale, redatto con chiarezza, in molte cronache il dato più eclatante sia scomparso. E allora diciamolo che è ufficiale, come avrebbe detto Biscardi per l’Ansa: l’Inter ha chiuso il 2018-19, terza stagione dell’era Suning, con quasi 774 milioni di euro di debiti.

A noi del bar sembra una cifra spaventosa rapportata al fatturato, sia pure record, di 417 milioni e alla perdita di esercizio di oltre 48 milioni in una stagione in cui ci dovrebbe essere stato il mitico effetto Champions League (che in realtà non c’è quasi mai per alcuno, perché gli ingaggi dei giocatori crescono più degli incassi dalla UEFA) e in cui tutto sommato non è che siano stati spesi 200 milioni in contanti per Neymar.

Momento del commercialismo CEPU, potete anche saltarlo: 280 di quei 774 milioni di debito sono obbligazioni con scadenza a oltre 12 mesi, quindi non è che domani ci saranno i creditori alla porta di Zhang. E circa altri 197 milioni di quei debiti sono riconducibili a debiti verso il gruppo Suning, cioè a un creditore che non avrebbe interesse nel far fallire l’Inter. Un creditore che presta soldi al tasso fisso del 6,5% annuale, contro il 4,875% ad esempio dei bond.

La conclusione, già fatta per la Juventus e tanti altri, è sempre la stessa: con poche eccezioni il calcio di vertice è roba da ricchi, che guadagnano su altri tavoli quello che perdono nello sport. Ricchi che non ci stanno a passare per i ricchi scemi di una volta, ma che ambiscono ad essere considerati bravissimi gestori, quando non addirittura maghi della finanza.

Da quando sono nell’Inter gli Zhang hanno messo nel club 142 milioni di aumenti di capitale e 336 di finanziamenti soci con varie modalità, parte dei quali convertiti in riserve. Insomma, in maniera grezza ma non troppo possiamo dire che in tre anni di Inter gli Zhang abbiano tirato fuori, per quella che l’immortale Maurino Di Francesco (il suo messaggio di commento a un articolo di Indiscreto è stato uno dei nostri momenti magici) definirebbe ‘fresca’, quasi 480 milioni di euro. Not for everyone.

Non resistiamo a un facile giochino, quello del confronto con Massimo Moratti che nei suoi 18 anni da azionista di maggioranza, dal 1995 al 2013, ha messo nell’Inter circa 1,2 miliardi fra aumenti di capitale e finanziamenti vari, una media di 66 milioni l’anno bruciati o, come direbbe un giornalista entusiasta, ‘investiti’. Con Suning questi milioni all’anno sono diventati 160.

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