Quando la NBA era solo nostra

7 Giugno 2007 di Stefano Micolitti

Per noi tossici di basket USA la stagione 1976-77 fu quella del salto di qualità. Grazie soprattutto a Doctor J il basket NBA guadagnò spazio e nuove opportunità apparvero all’orizzonte…arrivò Basketball Digest (memorabile il primo numero, trovato da Algani, con in copertina McAdoo in stoppone su Clifford Ray)…incominciammo ad abbonarci a varie riviste (Basketball Weekly, Basketball Times, Sporting News) e, grazie alla disponibilità degli indirizzi delle franchigie NBA, iniziò un fitto mailing che ebbe ritorni notevoli sotto forma di yearbook, foto, adesivi, etc. tutto assolutamente gratis…scoprimmo poi l’USIS, straordinaria biblioteca americana dove arrivavano il New York Times ed il Washington Post, da noi fotocopiati a man bassa (soprattutto per i preziosissimi tabellini, fino ad allora irreperibili)…e la radio NATO, la leggendaria Armed Forces Radio, incominciò a gracchiare nelle nostre stanzette, portandoci live l’NBA…sembrava di sognare.
Dal punto di vista video, la storia era assai grama, non si vedeva nulla di nulla, ma anche lì dovevi vigilare con cinepresa super 8 vicino alla TV per immortalare l’evento…le attese erano sul modello Deserto dei Tartari e quando c’era la fortuna di vedere qualcosa lo si raccontava e lo si ripeteva all’infinito al playground o in palestra…anche in questo caso le fonti erano le più diverse, persino il Rischiatutto, dove in una puntata Mike Bongiorno annunciò il basket come una delle materie previste, il benemerito concorrente scelse una domanda col filmato e dovetti fare appello a tutte le mie risorse per non far ballare la cinepresa mentre sul video scorrevano immagini di Phila-Golden State con Doctor J che faceva un numero dopo l’altro!
Ma il grazie più grande va alla TV Svizzera, che, quando la RAI mostrava concorsi ippici strasponsorizzati o entusiasmanti partite di hockey a rotelle, ha avuto la meravigliosa intuizione di mostrare durante l’intervallo delle partite di campionato, annunciati dall’inconfondibile voce di Arnaldo Cremonesi, splendidi filmati NBA ed NCAA, culminati con uno speciale di un paio d’ore sulle 5 Università di Philadelphia e sui migliori giocatori NBA del momento…inutile dire che la cinepresa lavorò a pieno regime…ancora oggi conservo gelosamente 2 pizze di ragguardevoli dimensioni con tutto quello che ripresi in quegli anni, sorvoliamo sulla qualità ma ai quei tempi era come il Graal…In parallelo recuperai alcuni spettacolari super8 sui playoffs NBA dal 1969 al 1974…il primo grazie a Natale Redaelli, massaggiatore della Mobil4, che me lo portò dagli States di ritorno da un viaggio con Jura & c…Alcindor, Frazier, Reed, West, Monroe, Havliceck, Haywood…inutile dire che il proiettore rischiava quotidianamente la fusione!
Eravamo i Re, i depositari della verità assoluta, e schiere di discepoli venivano a casa nostra periodicamente per merendone a base di filmini super8, guide, riviste, foto e nozioni e pareri sui giocatori che solo noi eravamo in grado di elargire. E tra i fruitori del nostro materiale vi erano anche allenatori più o meno noti dell’area milanese. Ma i tempi stavano cambiando…di lì a poco incominciammo ad andare negli States con regolarità per viaggi di “aggiornamento“ che ci spalancarono un nuovo orizzonte…la NBA in Italia, grazie a riviste come Superbasket ed, in seguito, alla tivù commerciale, fece il botto ed incominciò ad essere un po’ di tutti e, di conseguenza, un po’ meno nostra. Iniziammo a collaborare con la nuova rivista, ma schiavi del nostro indolico snobismo e circondati da orde di parvenu, sentimmo che il nostro tempo era finito ed era ora di lasciare il passo…con qualche rimpianto direi oggi, vista la carriera avuta da brillanti ragazzotti che si accostarono allo sport americano in quel periodo…
Seguimmo comunque l’NBA con immutato entusiasmo ancora per un po’ di anni, almeno fino al ritiro del Doctor, ma poi il richiamo dei vecchi tempi fu troppo forte e la voglia di adrenalina e di nuove strade ebbe il sopravvento…ci innamorammo follemente di una nostra vecchia passioncella: il baseball…e tutto ricominciò da capo. Con internet ed Mlb.TV oggi anche lì siamo alla saturazione, tonnellate di pappa pronta ed una pace dei sensi sempre più in agguato…sotto, sotto però siamo sempre gli stessi ed il brivido della caccia non si dimentica e dunque ci consentiamo alcune divagazioni, battendo strade diverse nel medesimo ambito…il mio amico Marco è diventato il guru del baseball giapponese dispensando il verbo a destra e a manca ed io mi sto specializzando in memorabilia, soprattutto mazze usate in partite ufficiali…è una meraviglia cercare per mesi foto di un giocatore che impugna una determinata mazza per avere la conferma dell’autenticità o meno di un pezzo che vorresti acquistare…quando l’hai trovata, la fissi e per un attimo torni indietro nel tempo, saturo di quell’ebrezza propria dei tempi andati, quando bastava una foto per riempirti la vita.

Stefano Micolitti
smicoli@tin.it

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