Quando è il Black Friday

23 Novembre 2019 di Indiscreto

Il Black Friday 2019 sarà in tutto mondo il prossimo 29 novembre, ovviamente un venerdì, anche se ci sembra che quest’anno fra anticipazioni e pre-sconti sia iniziato molto prima. Comunque il Black Friday è da quasi 60 anni considerato l’inizio della vera stagione delle spese di Natale, con un giorno di forti sconti su quasi tutti i prodotti in vendita, ed anche nel 2019 sarà così.

Essendo stato inventato negli Stati Uniti, molti riferimenti del Black Friday sono americani e lo stesso venerdì scelto è quello dopo il Giorno del Ringraziamento. Inutile ripetere per la millesima volta la storiella su come sia nato il Black Friday e andiamo diritti sull’attualità. Quanto contano iniziative del genere nel mondo del 2019, ormai assuefatto a qualsiasi tipo di promozione?

Ancora tanto, dicono i numeri, perché la tendenza del Black Friday negli Stati Uniti e da noi, online e nei negozi fisici, è nettamente al rialzo. In Italia nel 2018 il mese di dicembre ebbe addirittura meno vendite (meno 0,7%) di prodotti non alimentari rispetto al dicembre 2017 (fonte ISTAT), ma quello di novembre rispetto a 12 mesi prima segnò un clamoroso più 11,7% merito quasi totalmente del Black Friday. Quasi metà di chi fa regali di Natale li ha comprati già in novembre (noi facciamo parte del partito del 24 dicembre in affanno, di solito), quindi tanto vale sfruttare questo sconto.

Perché tutti, da Amazon in giù, sono così ansiosi di farci sconti durante il Black Friday, il Cyber Monday e tutti gli altri giorni in cui c’è qualcosa da promuovere? Secondo molteplici studi, che i siti di e-commerce ben conoscono, l’obbiettivo non è tanto fare fatturato il 29 novembre: è chiaro che chi compra un iPhone scontato quel giorno non è che poi lo ricompri il 10 dicembre a prezzo pieno o simil-pieno. Sul singolo acquisto per il rivenditore è un danno.

L’obbiettivo primario, soprattutto di negozi online ma ormai anche di quelli fisici con le loro tessere fedeltà proposte in maniera stalkeristica, è quello di legare il consumatore al proprio brand o alla propria piattaforma, in modo che faccia acquisti anche di prodotti non scontati o comunque in altri periodi dell’anno.

Questo è quasi dichiarato, mentre non è dichiarato il secondo grande obbiettivo, che è quello di stravendere prodotti di fascia alta, mettiamo un computer da 3.000 euro, al loro ‘giusto’ (non esiste il prezzo giusto, ma solo ciò che uno è disposto a pagare) prezzo, ma che al consumatore sembra scontato rispetto ai prezzi di solito più alti astutamente pubblicizzati. La libidine di aver fatto l’affare, di essere quindi furbi, non ha prezzo. Anche se i furbi non siamo noi. I margini fra i vari anelli della distribuzione sono così alti, pensiamo per esempio all’abbigliamento prodotto da schiavi, che ci si può inventare qualcosa anche a dicembre o a gennaio senza chiamarlo Black Friday.

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