Punt e mess

26 Aprile 2007 di Roberto Gotta

1. Umanità varia questa settimana, come spesso in questo periodo in cui la NFL è ferma, e come si è detto più volte si gioca in Italia e nella NFL Europa. In fondo, come saluto e commiato per questa volta, i risultati di entrambe. Però prima ci distraiamo un po’ con una serie di piccolezze prese qua e là dal nostro archivio, recentissimo come antico. Fresco fresco è quanto avvenuto a Montclair, nel New Jersey, Lì, in una villa enorme, abitavano Michael Strahan, defensive end dei New York Giants celebre per la sua bravura e per il sorriso sdentato in mezzo, e la moglie Jean, che tra l’altro è bianca. ‘Abitavano’ perché hanno divorziato nel 2005, un divorzio che non interessa a questa rubrica, nella quale fuggiamo dai pettegolezzi, ma che è semplicemente una premessa per la parte più bizzarra. Un tribunale ha infatti stabilito tre mesi fa che alla signora Jean spettino 15.3 milioni di dollari e ben 18.000 dollari al mese di alimenti, ma Strachan si rifiuta di versare 6.5 milioni di quella somma e questo apparentemente non permette a Jean di mantenere la lussuosa villa, che conta su 30 camere (!) ed una splendida vista sul profilo urbano di New York. Allora, nello scorso fine settimana Jean ha organizzato una vendita di oggetti inutilizzati, quella che in inglese si indica come ‘garage sale’, solo che non si trattava di giornalini di Tex o bamboline come avviene di solito anche da noi, ma di articoli un pochino più particolari, come abiti da cerimonia, tappeti di pregio, antiquariato vario, e, massì, una serie di audiocassette su “come far funzionare una relazione sentimentale”, che si suppone abbiano un’efficacia piuttosto limitata. Un tizio, Jamal Calloway, tifoso dei Giants, s’è portato a casa per soli 100 dollari un paio di televisori con schermo a 20 e 32 pollici, e dev’essere un tipo dalla battuta pronta, perché ad un giornalista del Newark Star-Ledger che gli ha chiesto se i televisori fossero a schermo piatto ha risposto «beh, Jean non è arrabbiata con Mike fino a quel punto», e sull’uso che farà degli apparecchi ha dato la più originale delle risposte banali: «ora posso tifare per Michael guardandolo direttamente sul suo televisore».
2. Meraviglioso aneddoto riportato da www.espn.com in un articolo sulle storie bizzarre del draft. Nel 1944 i Philadelphia Eagles scelsero al diciottesimo giro il fullback Norm Michael, dell’università di Syracuse. Ma non riuscirono a rintracciarlo, perché non sapevano che appena terminato il college Michael era entrato nell’esercito ed era in una caserma in Alabama, pronto a partire per il fronte. Vista la difficoltà di contatto e il fatto che era comunque una scelta bassa e dunque avrebbe faticato ad entrare nel roster, gli Eagles lasciarono perdere, ma nessuno si preoccupò mai di avvertire Michael, che seppe di essere stato scelto solo nel… 1999, all’età di 77 anni, quando su un quotidiano lesse l’elenco di tutti i giocatori di Syracuse scelti nel draft…
3. Sempre www.espn.com ha raccontato di quando nel 1972 Norm Vam Brocklin, coach degli Atlanta Falcons, dovendo scegliere in fretta chi chiamare al 17esimo giro, urlò ai colleghi dello staff «vogliamo il più duro e cattivo figlio di buona donna del draft?». Al sì entusiastico di risposta, Van Brocklin prese il telefono e annunciò la propria scelta all’ufficio NFL a New York: «Atlanta sceglie John Wayne da Fort Apache State». Alla NFL non presero benissimo lo scherzo e decisero di cancellare la chiamata degli Hawks, ma quel che va sottolineato, e qui usciamo dal racconto di espn.com, è che Wayne fu veramente un giocatore di football, anche se ovviamente nel 1972 aveva già 65 anni, essendo nato nell’Iowa nel 1907. Il suo vero nome era Marion Robert Morrison, cambiato in Marion Michael Morrison quando i suoi genitori misero al mondo un altro bambino e scelsero per lui il nome Robert. ‘John Wayne’ gli venne dato dal regista del suo primo film di successo, ma questo avvenne nel 1930: prima, nel 1925 e 1926, Marion aveva giocato a Southern California come tackle (era un pezzo d’uomo, alto 1.90), dopo essere stato respinto dalla Navy (Marina), però aveva dovuto lasciare squadra e college (gli fu tolta la borsa di studio e la sua famiglia non poteva permettersi di pagargli gli studi) per via di un infortunio avvenuto in circostanze bizzarre, ovvero facendo acrobazie in acqua in una spiaggia di Newport Beach. Wayne, scomparso nel 1979, interpretò due ruoli di football: giocatore (con altri di USC) in Maker of Men del 1930 e un coach in Trouble Along The Way, del 1953.
4. All’inizio del secolo scorso le regole del football non erano ancora completamente definite. Abbiamo trovato due casi simili e bizzarri, che riguardano i punt, ovvero i calci di allontanamento che si effettuano al quarto tentativo (ma niente impedisce di farli prima…) quando non si riesce a conquistare il primo down. In pratica, risulta da questi episodi che in occasione dei punt la palla era ‘viva’, ovvero giocabile, anche quando finiva fuori dal campo. Narrano le cronache che nel primo quarto di Oklahoma-Oklahoma A&M (ora si chiama Oklahoma State) del 1904, terminata 75-0, il punter di A&M, BO Callaghan, sia stato tradito da una raffica di vento, che fece finire la palla nel torrente che affiancava il campo. Sempre le cronache sottolineano appunto che la palla era ancora in gioco, ed allora i giocatori delle due squadre si tuffarono in acqua. Arrivò per primo Ed Cook di Oklahoma, che la riportò in touchdown a… nuoto: surreale la descrizione che dice “nuotò dieci yards per un touchdown”. Facciamo fatica pure noi a crederci, ma risulta così. Come risulta che sempre nel 1904, ma ad Atlanta durante Georgia Tech-Georgia, un punt effettuato dalla end zone di Georgia colpì la traversa e tornò indietro, terminando oltre una recinzione. L’arbitro segnalò che la palla era ancora ‘viva’, e si videro i giocatori delle due squadre cercare di scavalcare la staccionata e cercare il pallone tra i cespugli. Lo trovò per primo Red Wilson di Georgia Tech, cui venne assegnato un touchdown per il 23-6 Tech.
5. Tornando all’oggi, Italia ed Europa, per finire, ricordando sempre che tutto questo si può vedere ed approfondire su siti solo-football come www.nfli.it, www.huddle.org, www.fiaf.net, www.nfleurope.com, www.endzone.it. Italia, Superbowl League A1: Dolphins Falconara-Lions Bergamo 40-55; Rhinos Milano-Marines Lazio 27-34; Panthers Parma-Bolzano Giants 28-32. Classifica: Giants e Marines 3-0, Panthers 2-1, Lions e Warriors 1-1, Rhinos 1-2, Briganti e Dolphins 0-3. NFL Europa (nomi delle città in inglese, anche se fa un po’ ridere, perché sono quelli ufficiali): Amsterdam Admirals-Rhein Fire 10-16; Cologne Centurions-Frankfurt Galaxy 13-18; Berlin Thunder-Hamburg Sea Devils 7-16. Classifica: Frankfurt 2-0, Cologne, Hamburg, Berlin, Rhein 1-1, Amsterdam 0-2.

Roberto Gotta
chacmool@iol.it

Share this article