Prima dei Robot

5 Febbraio 2010 di Alvaro Delmo

di Alvaro Delmo

Alla riscoperta di Little Tony e Bobby Solo, con l’anagrafe che evita l’effetto nostalgia e li mette nella giusta prospettiva. Quella dei grandi…

Nonostante i pressanti impegni non abbiamo potuto non rispondere alla chiamata del Direttore. Eccoci quindi qui a parlare di Antonio Ciacci, alias Little Tony. Premettiamo che per ragioni anagrafiche non abbiamo vissuto ‘live’ il suo periodo d’oro, considerando che il primo ricordo che abbiamo del cantante di Tivoli risale alla storica sigla di italiana di Love Boat. Quella ‘Profumo di mare, ‘ indimenticabile compagna di tanti pranzi felici (sigh!) dei primi anni ’80. Fino ad allora di Little Tony avevamo pressoché ignorato l’esistenza tra giocattoli, partite di pallone e primi innamoramenti. Ma alle prime note di introduzione alle storie ambientate sulla nave da crociera Pacific Princess tutto si fermava per l’ansia di sapere cosa sarebbe successo a equipaggio e passeggeri. Va bene, forse stiamo romanzando un po’ troppo quindi torniamo al soggetto del nostro intervento.
Maggiore attenzione iniziammo a riservargliela successivamente quando formò un trio battezzato Robot dai nomi dei suoi componenti (Rosanna Fratello, Bobby Solo e appunto Little Tony). Specializzati in cover quando queste non erano ancora così di moda, i Robot presentavano con garbo grandi successi della musica italiana proponendo interpretazioni mai fuori dalle righe. Presi dalla curiosità andammo quindi a riscoprire le canzoni di Ciacci entrate di diritto nella storia della musica italiana. Parliamo di Cuore Matto, della quale ricordiamo anche una cover di Barbara Boncompagni, La spada nel cuore e diverse altre. Il tutto (rap)presentato con un look e movenze ‘alla Elvis’ ancora oggi portate sul palco con grande professionalità, accompagnato da sempre da suo fratello Enrico, virtuoso della chitarra (chiedere a Ennio Morricone) e autore.
Le stesse considerazioni fatte per Little Tony valgono anche per Bobby Solo, al secolo Roberto Satti, con il quale Antonio ha incrociato come abbiamo visto varie volte la voce. Condividendo anche il percorso artistico con un repertorio altrettanto storico del quale la canzone più famosa è naturalmente Una lacrima sul viso (squalificata a Sanremo 1964 per via del playback) ma che a nostro giudizio non può fare ombra ad altre perle della sua discografia come ad esempio Tu Stai del 1982 o il recente album Homemade Johnny Cash del 2004. L’ultima volta che abbiamo visto Little e Bobby insieme sul palco è stato a Sanremo nel 2003 con la scanzonata Non si cresce mai, da considerare un manifesto di entrambi e un monito a chi troppo spesso giudica gli artisti guardando alla carta di identità.
Alvaro Delmo
(in esclusiva per Indiscreto)

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