Attualità

Prenotazione vaccino Covid, pochi i furbi

Stefano Olivari 10/05/2021

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Questa notte abbiamo prenotato la nostra vaccinazione anti-Covid, visto che era il primo giorno utile per la nostra fascia di età, i nati dal 1962 al 1971. Siamo andati sul sito della Regione Lombardia, al link https://prenotazionevaccinicovid.regione.lombardia.it, abbiamo inserito numero di tessera sanitaria e di codice fiscale e immediatamente abbiamo ricevuto l’sms di conferma. Insomma, non possiamo fare i giornalisti di denuncia dei disservizi della pubblica amministrazione. Ma non volevamo parlare dei vaccini, bensì dei vaccinati o vaccinandi.

La cosa triste, sottolineata dalle persone con cui nella notte ci siamo scambiati opinioni, è che quasi ogni chat in cui siamo inseriti (calcetto, giornalisti, animali, scommesse, musica new wave, vari giorni della memoria, eccetera) ha iscritti molto vicini a noi per anno di nascita, a conferma del vero lato negativo dei social network, cioè di farci interagire con chi è simile a noi mentre la vita reale, o comunque la vita pre-social, ci costringe(va) a capire, o almeno a sopportare, anche chi è molto diverso da noi. Insomma, verso fine maggio-inizio giugno ci ritroveremo non al Roxy Bar ma in Fiera in coda per la vaccinazione.

La cosa che invece ci ha messo un’allegria forse immotivata è che il 90% dei nostri conoscenti non ha ancora fatto la vaccinazione, non ha insomma trovato scorciatoie alla Scanzi (ma come ha fatto a ripresentarsi in televisione a parlare di Covid?) o medici compiacenti che hanno certificato patologie improbabili. Insomma, conosciamo pochi furbi (come detto altre volte, un indice quasi infallibile di furbizia è l’avere evitato o meno il servizio militare o civile) e ne siamo felici. Conosciamo pochi furbi non perché siamo fortunati o particolarmente onesti, ma perché ne esistono meno di quanto sembri. Poi è chiaro che a fare notizia siano loro, le trasmissioni si fanno sui serial killer e non sui volontari nelle ambulanze.

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